Oggi si è tenuta la seduta solenne congiunta del Consiglio comunale e metropolitano dedicata alla Giornata internazionale della donna.
Di seguito l’intervento di apertura della presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca.
“Buongiorno a tutti. Diamo inizio a questa seduta solenne in occasione della Giornata internazionale della donna, la Giornata internazionale dei diritti delle donne, che vede riuniti il Consiglio comunale e il Consiglio metropolitano di Bologna.
Saluto quindi i Consiglieri comunali e metropolitani, saluto i componenti della Giunta, le autorità presenti e le nostre ospiti, che sono Valentina Rubertelli, presidente del comitato regionale dei notai Emilia-Romagna e Valeria Ciferri, direttrice dell’Inps provinciale di Bologna. Saluto naturalmente tutti coloro che ci seguono online.
Prima di partire con l’introduzione all’8 marzo, volevo fare una piccola parentesi, visto che in occasione della seduta solenne è visibile sulle pareti, in sala, il dipinto di Enrico Romolo, che è stato installato al posto dei due dipinti delle Sibille, che lo precedevano; è un dipinto del 1800, Enrico Romolo è un pittore 1839-1889, il titolo del dipinto è “Una eroina della sfortunata Carini in Sicilia”. Questo dipinto è qua in prosecuzione di un progetto su mia iniziativa insieme alla delegata alla cultura, Elena Di Gioia, che ringrazio, ed è un progetto per ospitare opere d’arte volte ad attribuire rilievo e visibilità a figure femminili, che hanno contribuito alla storia della pittura e a fare spazio al pensiero e all’azione della creatività femminile. L’esposizione rappresenta in particolare la forza e il coraggio della donna, ed è un ulteriore tassello di questo progetto, avviato a inizio mandato dal Sindaco sulla rivisitazione femminile del palazzo. È un progetto che a me personalmente sta particolarmente a cuore, perché coinvolge l’aula del Consiglio, il luogo dove si riunisce il più alto organo rappresentativo della intera città.
Passiamo alla seduta. Ricordiamo che l’8 marzo è una ricorrenza internazionale, una ricorrenza che invita alla riflessione, invita ad operare, ad agire affinché nel mondo si raggiunga una reale parità di genere.
Ma l’8 marzo, come ben espresso dalla locandina realizzata dallo studente dell’Accademia delle Belle Arti, Andrea Zavatta, la locandina dice che l’8 marzo non basta più. C’è ancora molto da fare sul piano culturale e dell’organizzazione sociale ed economica, molto da fare per evitare le forme di discriminazione della donna e della lavoratrice; c’è ancora molto da fare per debellare le forme di discriminazione legate al ruolo sociale che esse svolgono nell’ambito familiare ed assistenziale; c’è ancora molto da fare per potenziare gli strumenti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e fornire sempre maggiori servizi per l’infanzia e per i non autosufficienti, a sostegno delle famiglie. Su questo l’Amministrazione comunale c’è, il Consiglio comunale c’è.
Questa giornata sottolinea, altresì, l’importanza della lotta per i diritti delle donne, l’importanza per l’emancipazione, per le conquiste sociali, economiche, politiche, contro le discriminazioni e contro le violenze di genere. La seduta di oggi, in particolare, è dedicata alla problematica dei divari di genere nel mercato del lavoro. Continua un progetto iniziato lo scorso anno nella seduta solenne congiunta che si è tenuta in Città metropolitana. Quella di oggi rappresenta un’occasione importante di approfondimento per tutti noi, come ci chiede l’8 marzo. Noi che siamo consapevoli che per assumere decisioni adeguate e affrontare il fenomeno nelle diverse funzioni occorre averne una conoscenza puntuale. Il tema del divario di genere è ancora attuale, nonostante l’evoluzione della situazione occupazionale, nonostante l’aumento delle percentuali di donne lavoratrici, soprattutto nel settore pubblico. Dobbiamo purtroppo dare atto ancora oggi, 8 marzo 2024, che la parità tra uomo e donna non è ancora realizzata.
Sono i dati ufficiali che ce lo dicono, che ce lo raccontano, che evidenziano dunque la realtà del nostro Paese, dove solo il 21 per cento delle posizioni apicali nel mondo del lavoro sono occupate da donne e che la disuguaglianza si registra anche nelle pensioni.
Mi riferisco ai dati ufficiali, in questo caso nazionali dell’Inps, ricavati dalla recente analisi sui divari di genere nel mercato del lavoro e nel sistema previdenziale. Dati che mettono in evidenza il permanere di differenze a tutto campo, nei percorsi di carriera, nelle tipologie contrattuali, nella discontinuità lavorativa. Tutto ciò legato, come già accennato prima, al maggiore carico di lavoro di cura in ambito familiare che, come sappiamo, grava sulla donna. Lo scopo di questa giornata, nello specifico è quello di continuare a riflettere sulle condizioni di lavoro, conoscere e valutare i dati, dati che vanno da noi in particolare tradotti in interventi contro le disuguaglianze, per contribuire a raggiungere l’obiettivo di uguaglianza di genere e di emancipare tutte le donne e le ragazze, così come previsto, peraltro, dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Oggi abbiamo scelto, come dicevo, di approfondire il tema del rapporto tra donne e libere professioni, in particolare nel notariato. Sappiamo che ormai le donne hanno gradi elevati di istruzione, hanno accesso a tutte le professioni, ma nella pratica vanno spesso incontro a fenomeni di divario: il divario nei compensi percepiti e difficoltà, lo sappiamo, lo diciamo tutti gli anni, ad accedere alle cariche di vertice. La notaia, Valentina Rubertelli, che ringrazio per la disponibilità, ci rappresenta la sua esperienza e l’impegno volto a promuovere attraverso la professione, la cultura giuridica e finanziaria delle donne come strumento per prevenire fenomeni di violenza economica. Mi riferisco ovviamente ad un abuso sommerso, del quale parliamo troppo spesso, legato alla mancanza di indipendenza che porta a negare l’autonomia della donna, nella famiglia e nella società e a marginalizzarla. La notaia Rubertelli, peraltro, si è occupata della Commissione per le pari opportunità a livello nazionale, ed è in quell’occasione che io l’ho conosciuta e poi, successivamente, ci siamo confrontate, perché le notaie riunitesi su questo tema hanno pensato, giustamente, riscontrando nella loro attività di consulenza il tema grosso della violenza finanziaria. Hanno pensato e hanno realizzato tra l’altro una guida che è “Conoscere per proteggersi”, della quale parlerà sicuramente molto meglio di me lei. Quindi in quell’occasione ci siamo conosciute e abbiamo avuto l’occasione poi di collaborare anche qui a palazzo, in un convegno.
L’altra relatrice che abbiamo il piacere di avere qui con noi, è la direttrice dell’Inps provinciale di Bologna, Valeria Ciferri, che ringrazio davvero molto, che è qui per fornire un quadro aggiornato dei dati, riferiti al nostro territorio, per intervenire effettivamente sul contrasto al fenomeno. Prima ho fatto accenno ai dati nazionali, alle prestazioni, ai servizi erogati nell’area metropolitana, ai lavoratori e ai lavoratrici, quindi ci fornirà quelli che sono i dati del rendiconto sociale annuale”.