Da Reggio Emilia nasce la proposta di un nuovo patto tra città e montagna, così come emerso durante la seconda assemblea della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano tenutasi lunedì 19 febbraio al Castello del Bianello di Quattro Castella.
Tra le numerose testimonianze, ha colpito quella di Luca Bussolati, dirigente commerciale presso Coop Alleanza. Il manager, originario di Parma e con esperienze lavorative a Roma, Milano e all’estero, ha fatto una scelta di vita insieme alla moglie Giovanna. “Abbiamo scelto di vivere a Castelnovo ne’ Monti acquistando un antico casale nel 2012, dove ora risiediamo dopo il restauro. Nonostante la mia vita sia sempre stata nomade tra aziende, ho scelto l’Appennino come luogo di vita e lavoro al mio ritorno in Italia, proprio per la qualità intrinseca della vita che offre. Qui, grazie alle infrastrutture digitali, si può lavorare rimanendo connessi al mondo, pur continuando a godere degli spostamenti settimanali. Il nostro casale è ora anche un B&B, che attrae persone dall’estero e soprattutto dalla Lombardia. I portali di e-commerce dei viaggi ci aiutano a far scoprire questo territorio”. Ora Luca, ex residente della città, è presidente della neonata Valtassobbio, associazione c he promuove quest’angolo di Appennino.
La collaborazione tra pianura e montagna è confermata anche da Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio: “Per mitigare l’impatto delle attività del circuito e l’accesso alle nostre mostre, abbiamo deciso di acquistare i crediti di sostenibilità dei boschi dell’area montana, promuovendo uno scambio virtuoso. Quest’anno, alla Fotografia Europea 2024, il tema sarà ‘La natura ama nascondersi’, per rendere più visibili i servizi offerti dalla natura”.
“La montagna, in collaborazione con la città, riscopre il suo ruolo”, commenta Elio Ivo Sassi, consigliere provinciale con delega alla montagna e presidente dell’Unione montana. “In diversi comuni dell’Unione, il saldo tra persone emigrate e immigrate è finalmente positivo. Un modello a dimensione umana, con rapporti diretti con medici, scuole e mediazione diretta delle problematiche con gli enti, sta emergendo come vincente. I cittadini possono essere protagonisti di un percorso virtuoso e costruttivo, con le proprie proposte. È fondamentale garantire servizi sul territorio come asili, scuole, trasporti e assistenza domiciliare, merito anche degli incentivi regionali e delle scelte della Provincia. Le scuole superiori con i diversi indirizzi e la rete dei servizi sanitari, compreso l’ospedale, sono indispensabili”.
Per Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano, “l’unione tra città e montagna nella nostra regione è già una realtà in crescita. Il fittissimo scambio tra città e montagna avviene in almeno due direzioni: l’Appennino offre servizi ecosistemici come la qualità di vita, l’acqua, il turismo e lo stoccaggio di carbonio; la città offre opportunità di lavoro e formazione che oggi si concretizzano anche in montagna, dove molte persone scelgono di vivere. In questo modo, la montagna non è solo un luogo di residenza tranquillo, ma anche un centro vitale di attività economica. La Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano riflette questa interazione dinamica, in cui entrambi i territori si sostengono reciprocamente, creando opportunità di crescita e sviluppo per tutti i loro abitanti”.
La giornata si è aperta con i saluti di Alberto Olmi, sindaco di Quattro Castella, Barbara Lori, assessora Regione Emilia-Romagna e Carlotta Bonvicini, assessora alle Politiche sociali del Comune di Reggio Emilia. Tra le testimonianze anche quelle di Imer Iori di Elt Fluid di Felina, Luigi Orlandini di Canossa Events e Sara Manfredini di Legacoop Emilia Ovest. Si è discusso anche dei cammini storici e religiosi con gli interventi di Anna Pratissoli del Cai Reggio Emilia e di Mara Gombi, presidente della Comunità del Paesaggio protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde e Comune Canossa. Sul tema dell’educazione e della scuola, missione Unesco per il pianeta e il territorio ha parlato Sara Signorelli, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Casina e Carpineti. È stato poi attribuito il riconoscimento “I Care Appennino” al gruppo storico il Melograno di Carpineti per il progetto “Officina Etica Ambientale”.