Primo Tricolore per Patrick Zaki, l’attivista detenuto per oltre 20 mesi per il suo impegno in favore dei diritti umani. Il ricercatore di origini egiziane sarà a Reggio Emilia martedì 23 gennaio su invito del Comune di Reggio Emilia e del gruppo locale di Amnesty International per ricevere la massima onorificenza cittadina.
Nel 2020, all’indomani del suo arresto, Reggio Emilia si era infatti immediatamente mobilitata. L’Amministrazione aveva aderito alla campagna “Libertà per Patrick Zaki” di Amnesty International, impegnandosi a conferirgli – una volta libero – il Primo Tricolore, mentre le “sagome” di Zaki, disegnate da Gianluca Costantini, erano state esposte negli uffici pubblici.
Martedì 23 gennaio alle 17, nella Sala del Tricolore, Reggio Emilia mantiene il suo impegno con una cerimonia pubblica di consegna a Patrick Zaki del Primo Tricolore, così come deliberato anche dal Consiglio comunale il 20 luglio 2020. All’iniziativa interverranno il sindaco Luca Vecchi e la referente del gruppo locale di Amnesty International Federica Rauzi. Saranno presenti le associazioni che hanno aderito all’appello a sostengo della liberazione dell’attività per i diritti umani egiziano.
“Quando dichiariamo che siamo la città dei diritti – dice il sindaco Luca Vecchi – parliamo di un impegno costante che va dai diritti umani, alla libertà di espressione, dai diritti di cittadinanza alla cultura della pace, alla promozione del dialogo interculturale e della cooperazione internazionale. Un impegno costante al quale l’Amministrazione, le altre istituzione e numerose associazioni del territorio contribuiscono per l’equità, l’inclusione e la tutela delle persone. Abbiamo aderito e supportato attivamente la campagna ‘Libertà per Patrick Zaki’ e partecipato alle tante iniziative di sensibilizzazione locale. Il 23 potremo finalmente festeggiare insieme a Patrick, conferendogli quel Primo Tricolore che ci siamo presi l’impegno di consegnargli nelle prime settimane della sua detenzione”.
“Dopo tre anni e mezzo in cui Patrick ha vissuto questo incubo giudiziario, tre anni e mezzo di lotte, azioni e manifestazioni per noi per chiedere giustizia, il momento della sua liberazione è stato esaltante – dichiarano gli attivisti di Amnesty International Reggio Emilia – E’ qui importante anche ricordare che ci sono molte persone, che lottano per i diritti umani in Egitto, tuttora detenute e torturate, senza giusto processo. Ringraziamo di cuore la società civile che ha mostrato un grande sostegno a Patrick.”
Sempre martedì 23 gennaio, alle 18.30, nell’aula magna “Pietro Manodori” dell’Università di Modena e Reggio Emilia (viale Allegri 9), Zaki incontrerà la città per un dibattito che sulla sua vicenda, ora raccolta nel recente libro “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”, edito da La Nave di Teseo. L’iniziativa è organizzata da Amnesty International Reggio Emilia.
Nell’incontro Zaki – intervistato dal giornalista Jacopo Della Porta – ripercorrerà gli avvenimenti dal giorno dell’arresto al periodo di detenzione in carcere, l’isolamento, le torture, ma anche i sogni e le passioni che lo hanno aiutato a resistere ogni giorno, senza perdere la speranza, come ha scritto: “La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia… Sarò sempre grato per tutto l’amore e la speranza che mi hanno circondato. Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato, fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote.”
L’accesso è gratuito, con prenotazione on-line all’indirizzo: https://urly.it/3zkqh
Per maggiori informazioni è possibile contattare amnestyreggioemilia@gmail.com
LA STORIA DI PATRICK ZAKI E LA CAMPAGNA PER LA SUA LIBERAZIONE – Nato il 16 giugno 1991 a Mansura (in Egitto) in una famiglia copta, dopo aver studiato Farmacia al Cairo, Partick Zaki inizia a lavorare presso l’Eipr (Egyptian Initiative for Personal Rights), una delle più importanti organizzazioni egiziane per la difesa dei diritti umani e civili. Nel 2019 riprende gli studi e si trasferisce a Bologna, dove si iscrive alla laurea magistrale internazionale in “Women’s and Gender Studies”. Il 7 febbraio 2020, rientrando in Egitto per far visita alla famiglia, Zaki viene arrestato all’aeroporto del Cairo. Per diverse ore non si hanno sue notizie, fino alla comunicazione del trattenimento in detenzione preventiva. Dopo estenuanti rinvii, il processo prende avvio in luglio, con accuse di diffusione di notizie false e minaccia alla sicurezza nazionale. La custodia cautelare viene rinnovata di volta in volta fino al 7 dicembre 2021, quando Patrick Zaki viene rilasciato. Il processo tuttavia continua e il 18 luglio 2023 il Tribunale di Mansura emette una sentenza di condanna a tre anni di detenzione. Il giorno successivo il presidente egiziano concede la grazia. Patrick Zaki è finalmente libero.
Sin dal suo arresto, Amnesty International si è mobilitata per denunciare l’ingiusta detenzione di Patrick Zaki. La sua storia è entrata nel cuore dell’intera società civile e la campagna “FreePatrickZaki” ha visto l’adesione di enti locali, università, associazioni, cittadine e cittadini in tutta Italia. Il volto dell’attivista disegnato da Gianluca Costantini è diventato il simbolo della richiesta di liberazione di Patrick Zaki anche a Reggio Emilia, sia nelle manifestazioni di piazza organizzate dal gruppo locale di Amnesty International, sia nei luoghi istituzionali e di cultura nei quali il Comune, l’Università e numerose altre realtà cittadine hanno scelto di esporre la sagoma del ricercatore.