Sono ben 30 i proprietari e gestori di foreste aderenti al Gruppo di Certificazione “Appennino Tosco-Emiliano” che oggi, venerdì 19 gennaio 2024 hanno ottenuto i Certificati di Gestione forestale sostenibile/Responsabile dei Servizi ecosistemici presso la sede del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano a Sassalbo.
Questo gruppo di imprese grazie anche al progetto Green Community Lunigiana coordinato dall’Unione Montana di Comuni Lunigiana è stato così in grado di certificare per la gestione forestale sostenibile e responsabile oltre 26.200 ettari di territorio ricompresi all’interno del perimetro della Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino Tosco Emiliano. I certificati sono stati consegnati da CSI, Ente certificatore di parte terza incaricato dal Parco nazionale, che ha verificato come la gestione di queste foreste rispetta tutti i principi, i criteri e gli indicatori previsti dagli standard internazionali per la gestione sostenibile/responsabile quali sono il Programme for Endorsement of Forest Certification schemes (PEFC) e il Forest Stewardship Council (FSC).
Alla luce del risultato raggiunto, il Gruppo di certificazione Appennino Tosco-Emiliano (allargatosi da 13 a 30 proprietari e gestori e a complessive 37 unità di gestione forestale) risulta essere il più esteso in Italia tra tutti quelli che possono vantare la duplice certificazione PEFC e FSC per la gestione forestale sostenibile/responsabile. Le 37 foreste ad oggi complessivamente certificate si trovano distribuite nell’Appennino Tosco-Emiliano tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Lucca e Massa Carrara.
Sono stati certificati anche i Servizi ecosistemici della conservazione della Biodiversità, di regolazione idrica, di conservazione del suolo, i servizi turistico-ricreativi e di Sequestro e stoccaggio del Carbonio (Carbonio forestale). Nel dettaglio sul fronte della valorizzazione economica del Servizi ecosistemici, essendo state certificate da PEFC ben 14.933 tonnellate equivalenti di Anidride Carbonica (C02) assorbite in più dall’atmosfera grazie alle scelte gestionali realizzate dai 30 proprietari e gestori del Gruppo, sarà possibile mettere sul mercato, a disposizione di aziende che intendono acquistarli allo scopo di raggiungere obiettivi di Responsabilità sociale di impresa (CSR), un equivalente quantitativo di Crediti di sostenibilità. Occorre precisare, spiegano dal Parco nazionale, che non si tratta infatti di Crediti di Carbonio, bensì del riconoscimento del valore economico di mercato di tutti i Servizi ecosistemici certificati, sequestro della CO2 compresa, ed er ogati a beneficio della collettività dalle proprietà forestali del Gruppo.
“La nostra certificazione ci dà grande soddisfazione – commenta Alessandro Zampolini, presidente dell’Uso civico di Cerreto, 790 ettari tra Cerreto Alpi e Cerreto Laghi a Reggio Emilia – e abbiano creduto fortemente in questo percorso di sostenibilità, estremamente attuale nel contesto di cambiamento climatico attuale. Noi abbiamo fatto la scelta di ritardare il taglio degli alberi favorendo così lo stoccaggio di Anidride carbonica. Le premialità che ci giungeranno saranno in linea ai fini sociali del nostro uso civico: opereremo sulla zona del Lago Pranda, che ha una grande fruizione turistica, sia sul tema della riqualificazione dei parcheggi, sia col miglioramento delle piste da fondo e, auspichiamo anche a una possibile funzione ludica destinata ai più piccoli. Non mancheremo naturalmente di prestare anche attenzione alla conservazione della biodiversità delle nostre foreste”.