Dopo la manifestazione nazionale del 7 ottobre, continua la mobilitazione della Cgil a difesa dei valori della Costituzione e contro le norme approvate nella legge di Bilancio 2024.
A giudizio della Cgil la legge di Bilancio 2024 non solo è inadeguata ma addirittura pericolosa per il futuro di questo Paese. Per il sindacato a colpire negativamente lavoratori e pensionati sono soprattutto le misure in materia di sanità pubblica, pensioni e lavoro.
Per queste ragioni è stata convocata l’Assemblea Cgil del distretto ceramico dove oltre 60 tra delegati e pensionati si confronteranno sui contenuti della Legge di Bilancio 2024 e sulla prosecuzione della mobilitazione con gli scioperi già previsti per il 17 e 24 novembre.
L’assemblea si tiene mercoledì 8 novembre alle ore 16.30 presso la sede della Cgil di Sassuolo (secondo piano, via Tien An men, 21). Sulla centralità e attualità dei valori contenuti nella Carta costituzionale interviene Thomas Casadei, professore di Unimore. Ai lavori dell’assemblea partecipa inoltre Aurora Ferrari della segreteria confederale Cgil di Modena. Coordina i lavori Alessandro De Nicola coordinatore Cgil distretto ceramico.
“Il ridimensionamento di opzione donna e ape social, l’istituzione di una penalizzazione per chi sceglie la pensione con quota 103 che di fatto diventa quota 104 sono estremamente negative – commenta Alessandro De Nicola coordinatore della Cgil del distretto ceramico – in altre parole viene ripristina la versione originaria della Fornero. Hanno buttato nella spazzatura almeno otto-dieci anni di lotta sindacale. Così come sono insufficienti le misure per la sanità pubblica: non ci sono le risorse per il rinnovo dei contratti, ma solo per un anticipo che verrà dato a Natale senza nessuna garanzia sul futuro, l’incremento del Fondo sanitario nazionale è insufficiente rispetto ai bisogni dei cittadini e soprattutto non copre i deficit di bilancio che le nostre aziende sanitarie hanno accumulato dopo il Covid nel 2022 e 2023. Cosa che costringerà le aziende sanitarie a continuare con i tagli.”
Gravissimo poi il sabotaggio architettato ai danni del salario minimo, una misura che avrebbe aumentato la giustizia sociale nel Paese e che invece è stata affondata per mero pregiudizio politico.
La prosecuzione della mobilitazione de la “Via Maestra”, lanciata in ottobre dal segretario generale Cgil Maurizio Landini, è l’obbiettivo che si sono prefissi in maniera ancora più decisa ed incisiva i pensionati e le pensionate, i delegati e le delegate della Cgil del distretto ceramico.
“La decisione del Governo di chiudere le porte a qualsiasi modifica della legge – prosegue nel commento De Nicola – non è accettabile; non ci si rende conto delle conseguenze sociali di quello che hanno approvato. Giusto per fare un esempio che ci riguarda da vicino è da sottolineare che l’abolizione del Fondo affitti nazionale che serviva per aiutare le famiglie in difficoltà significa per il nostro distretto l’azzeramento di un finanziamento che valeva 800.000 euro l’anno. Serve un salto di qualità della nostra azione sindacale, bisogna convincere lavoratori e pensionati che è necessario fermare il Paese e denunciare la distruzione delle misure di solidarietà sociale che questo Governo sta attuando. ”
Per la Cgil, quindi, con l’approvazione della legge di Bilancio 2024 prosegue l’attacco da parte del Governo ai valori fondanti della Costituzione: il diritto ad una retribuzione equa e sufficiente per i propri bisogni, il diritto alla salute pubblica e universale, il diritto all’istruzione, il diritto alla sicurezza sociale.