Compleanno speciale domenica 5 novembre per la scuola d’infanzia Robinson, che festeggia i 60 anni di vita. Un compleanno speciale per una scuola speciale. Prima scuola pubblica comunale di Reggio Emilia, infatti, la Robinson apriva il 5 novembre del 1963, avviando un’esperienza pionieristica che ha fatto la storia della città dal punto di vista educativo e ha portato allo sviluppo di quello che sarebbe poi diventato famoso nel mondo come il “Reggio Emilia Approach”. Una storia di infanzia, educazione, partecipazione, ricerca pedagogica e innovazione.

Per celebrare il traguardo, che simboleggia l’avvio di un sistema educativo pubblico e di una nuova idea di infanzia e di scuola “non qualunque”, il Comune di Reggio Emilia insieme all’Istituzione scuole e nidi d’infanzia propone un calendario di appuntamenti pensati per ripercorre e riaffermare i valori che appartengono all’esperienza 0-6 anni: la partecipazione, l’avere cura della bellezza e delle relazioni plurime, con e nella città, l’importanza della formazione dei più piccoli e il valore, decisivo per la persona, dell’investire sulla prima infanzia.

HANNO DETTO – “Il sessantesimo anniversario della Robinson è un’opportunità per sottolineare alcuni temi e valori che riteniamo fondativi di una comunità – sia essa cittadina, nazionale o internazionale – e che appaiono oggi particolarmente attuali, quali l’importanza della scuola pubblica e sempre più accessibile anche nella fascia 0-6 anni; le potenzialità offerte da un sistema pubblico integrato, che include le esperienze di soggetti privati ovvero del privato sociale ed è gestito da una regia pubblica, quale è nel nostro caso il Comune”, ha affermato l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni, presentando il programma di iniziative nella sede della stessa scuola Robinson.

La validità e l’irrinunciabilità della scuola pubblica risiedono non soltanto nell’eccellenza pedagogica, che dalla nascita della Robinson in poi si è sviluppata e affermata – ha proseguito Curioni – ma anche nei contenuti di forte partecipazione delle famiglie e dell’intera comunità cittadina in questo lungo cammino educativo e culturale: un autentico impegno collettivo. E’ bello per altro notare che il compleanno della Robinson e le diverse iniziative collegate avvengano nella fase di rinnovo dei Consigli infanzia città.

Scuola pubblica – ha concluso Curioni – è un concetto che identifica con chiarezza i diritti dell’infanzia: dall’educazione alla relazione scuola-città, dal bambino quale portatore di un pieno diritto di cittadinanza ai diritti di famiglie e personale che opera ogni giorno nelle nostre scuole. Motivi questi che fondano la scuola pubblica quale elemento prioritario di una comunità di persone”.

Possiamo adottare la Robinson quale simbolo di una città, Reggio Emilia, in cui il diritto all’educazione è acquisito, diffuso e riconosciuto come patrimonio collettivo, ma non si può dire altrettanto del nostro Paese, in cui questo diritto non è stato raggiunto ovunque. E per superare questo deficit, partendo da Reggio Emilia, serve lavorare con determinazione – ha detto la presidente dell’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia, Gigliola Venturini – Parlare di scuola d’infanzia e di educazione, significa parlare di bambini quali soggetti titolari di diritti, ma anche di diritti ed emancipazione delle donne, quindi di una più ampia crescita sociale, come era ben chiaro al sindaco Renzo Bonazzi, che pose con intelligenza e forza il tema della titolarità della scuola pubblica anche da parte dell’ente comunale: un punto all’epoca praticamente inimmaginabile. Sono temi non solo attuali ma che si ripropongono con urgenza nel nostro tempo”.

Nando Rinaldi, direttore della stessa Istituzione, ha sottolineato fra l’altro “i contenuti innovativi sotto molteplici aspetti dell’esperienza delle nostre scuole e una gestione che, diretta o indiretta, ha portato a Reggio Emilia a una scolarizzazione vicina al 100% nella fascia 3-6 anni e oltre il 56% nella fascia 0-3 anni, di gran lunga superiori alla media nazionale.

Con questi esiti, importanti sul piano qualitativo e quantitativo – ha concluso Rinaldi – credo che la nostra realtà possa dire qualcosa di importante e utile nel contesto nazionale, nella fase attuale, in cui non basta un ‘bonus’ per risolvere temi così ampi e complessi quali l’educazione e la piena cittadinanza dei bambini”.

Romina D’Antonio, insegnante della scuola Robinson, ha illustrato il programma del Sessantesimo, evidenziando a sua volta che “la nascita della Robinson coincide di fatto con quella di un sistema educativo che intreccia costantemente ambiente educativo, quartiere, città e mondo. Proprio per questo, nelle diverse iniziative in programma, la Robinson si aprirà ancora una volta alla città e alle visite di delegazioni internazionali, con un tratto distintivo costante: rivisitare e riflettere sull’esperienza educativa di questi decenni, proiettandosi nel futuro, ancora una volta un futuro fatto insieme e con cura”.

UNA SCUOLA APERTA – Le celebrazioni ufficiali in Sala del Tricolore (mercoledì 15 novembre ore 18), occasione per ribadire il legame tra educazione e politica, saranno precedute infatti da una serie di incontri, dentro e fuori la scuola dedicati alla rete di relazioni che la Robinson è riuscita a costruire in 60 anni di attività: con il quartiere, con altre esperienze educative (come le scuole Balducci, Munari e Lepido) e con soggetti e partner nazionali fino ad arrivare a una dimensione internazionale. Sia il 6 che il 9 novembre la Robinson si presenterà a studiosi americani, desiderosi di conoscere la storia e l’approccio educativo delle scuole scuole 0-6 anni della città.

 

LA STORIA E LE PAROLE DI RENZO BONAZZI – La scuola Robinson apre nel 1963, inizialmente in un prefabbricato, con un nome che vuole testimoniare il senso di “avventura” per la nuova esperienza educativa che, consapevolmente, si accingeva a inaugurare. Lo si evince bene dalla parole di Renzo Bonazzi, sindaco di Reggio Emilia in quegli anni, che diceva “paradossalmente bisognerebbe fare una scuola che insegni ai bambini a disubbidire, e cioè aiuti il bambino a formare la sua personalità, a essere se stesso e ad avere la forza e l’intelligenza di esprimersi per quello che è”.

Nel 1970 la Robinson viene poi trasformata – a seguito di un incendio che la ridusse in cenere – nella moderna struttura in mattoni di oggi: una scuola a un solo piano, con sezioni grandi e illuminate da ampie finestre, con l’accesso di ogni sezione sul parco che circonda tutta la scuola, la cucina interna e zone comuni, come la piazza e i corridoi che vengono abitati dai bambini, e la presenza, fin dai primi anni, dell’atelier. La scuola è stata ristrutturata nel 2006 con un intervento importante che oltre ad apportare lavori di tipo strutturale ha ampliato e migliorato alcuni spazi.

 

IL PROGRAMMA DEL 60° Questi gli appuntamenti dedicati ai 60 anni della scuola Robinson. Lunedì 6 novembre, alle ore 11, al Centro internazionale Loris Malaguzzi si parlerà de “Le utopie di Robinson” attraverso il racconto della nascita della scuola a un gruppo di studio statunitense. Giovedì 9 novembre alle 16.30, presso la stessa Robinson, si terrà ‘Tea Time’, una visita alla struttura di via Pastrengo da parte del gruppo americano. Venerdì 10 novembre sarà invece dedicato alla musica: alle 10 la Lepido Youth Orchestra – formata dagli allievi delle classi seconde e terze dell’indirizzo musicale della scuola Lepido – proporranno ai bambini del Robinson “Cartoons. Viaggio musicale nel mondo delle sigle dei cartoni animati degli anni ‘70 e ‘80”. A seguire alle ore 16 saranno invece il coro delle bambine e dei bambini delle sezioni 5 anni delle scuole dell’infanzia Robinson, Balducci e Munari a cantare con lo spettacolo “Le cose d’ogni giorno, raccontano segreti…”. In serata, dalle 18.30 alle 20.30 la scuola sarà aperta alla città per tutti coloro – famiglie, ex allievi, vicini, cittadini e istituzioni – che vorranno visitarla e festeggiare. Mercoeldì 15 novembre invece, dopo la narrazione “Sulle tracce di Robinson”, dedicata alla nascita della scuola, in Sala del Tricolore si terrà la cerimonia “Nasce il Robinson” insieme alle autorità cittadine.