«La Giornata mondiale del Pane rappresenta la giusta occasione per accendere i riflettori sull’importanza di acquistare prodotti locali, realizzati da forni che sanno come valorizzare la materia prima e che creano prodotti salutari, ideali per un’alimentazione sana ed equilibrata». Daniele Casolari, responsabile sindacale della categoria Alimentazione di Lapam Confartigianato, coglie l’occasione della Giornata mondiale del pane e dei prodotti da forno artigianali, che si celebra ogni anno il 16 ottobre, per dare risalto ai prodotti della filiera del frumento.
Secondo un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, a Reggio Emilia, al primo semestre del 2023, dato più aggiornato disponibile, le imprese attive che producono prodotti da forno e farinacei sono 281, di cui l’81,9%, pari a 230 unità, sono artigiane. Rispetto al periodo pre Covid, però, prosegue il calo dell’artigianato dei prodotti da forno e si contano 2 imprese in meno, equivalente a un -0,9%.
«Dobbiamo agire per invertire questo trend – continua Casolari – perché gli alimenti locali, prodotti da forni della zona, rappresentano l’emblema della qualità e del gusto di un territorio intero. Il settore della panificazione artigiana è molto importante per l’economia territoriale, specialmente perché, a differenza di altri prodotti alimentari, il pane fresco non può per ovvi motivi affidarsi al canale dell’export. La nostra area conta grandi eccellenze nella produzione e come associazione continueremo come sempre fatto a tutelare gli interessi di quei lavoratori che con il loro saper fare vogliono continuare a garantire un livello di prodotti eccellenti».
Secondo l’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, a livello regionale più di un terzo dei panettieri e pastai artigiani è difficile da reperire. Delle 1.380 entrate previste dalle imprese nel 2022 per le professioni di panettieri e pastai artigianali, il 38,4%, risulta di difficile reperimento. Rispetto al periodo pre-pandemia, le imprese del settore prevedono di assumere più del doppio dei profili pari a 760 posizioni in più: un dato in crescita rispetto al 2021 del 55,1%. La quota di figure del settore ritenuta difficile da reperire cresce di 10,3 punti percentuali nel 2022 rispetto al valore del 2021.