Tre giorni con i maestri del pensiero per indagare i significati e le sfaccettature della “parola”. Da venerdì a oggi questo tema ha fatto riflettere Modena, Carpi e Sassuolo e le loro piazze piene di miglialia giovani, studenti, stranieri e cittadini di ogni età. Un successo che si misura non solo in termini quantitativi, ma anche attraverso l’atteggiamento del pubblico che ha partecipato all’insegna del rispetto, del confronto e del dibattito ordinato.
Molto soddisfatti gli organizzatori, come conferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: “Abbiamo aperto il Festival augurandoci che ascolto e dialogo ci avrebbero cambiato, dandoci curiosità e voglia di apprendere, capacità di capire i cambiamenti e usare meglio quello straordinario dono che è la parola. Sono certo che questo è quanto sia avvenuto, e mai come in questa edizione – caratterizzata da tanta voglia di stare insieme e da lezioni di altissimo livello, in cui i filosofi hanno esposto teorie e divulgato i loro saperi – Modena ha mostrato il suo volto migliore. Dialogammo di “Bellezza” nel 2002, alla seconda edizione del Festival: riscopriamo questa parola perché in questa piazza, nei musei, nelle lezioni, negli spettacoli ed eventi, nei pasti condivisi nei nostri bar ristoranti, c’è stata tanta bellezza. Teniamola viva, dipende da noi”.
È “psiche” il tema della prossima edizione: “Tenteremo di ricostruire criticamente la condizione del Sé in un’epoca di estrema individualizzazione, nella quale i singoli cercano da soli le vie di salvezza nel mondo – spiega Daniele Francesconi, direttore scientifico del festivalfilosofia – Si tratta di una parola dalla lunga storia, che a lungo si è tradotta come “anima”: si ricostruiranno i lessici della dimensione psichica misurando le connessioni anche con le questioni della coscienza e del corpo, alle frontiere della ricerca scientifica, sollevandone le implicazioni filosofiche di senso. La questione psichica evidenzia l’intensificarsi di un disagio che determina emergenze collettive e chiama a interventi nelle istituzioni della società. Si esploreranno inoltre vari piani che vanno dalle tecniche del Sé alla pluralità delle condotte di vita, segnalando le conseguenze del cercare risposte singolari a questioni collettive, in un’epoca di connessione nella quale le responsabilità degli individui richiamano anche quelle verso il pianeta”.