Nel corso della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di ieri, giovedì 14 settembre, sono stati presentati e approvati i bilanci preventivi 2023 delle aziende sanitarie modenesi.
Ad oggi i dati dei due bilanci di previsione, su cui pesano i minori introiti da finanziamenti pubblici a fronte di un incremento dei costi, restituiscono un saldo negativo, che però, come ribadito più volte dalla Regione Emilia-Romagna, sarà contenuto grazie a risorse non ancora assegnate ma già nella disponibilità della Regione. Parallelamente prosegue la contrattazione Stato-Regioni per aumentare la percentuale del PIL da destinare alla sanità pubblica.
Nella sua introduzione il Presidente della CTSS Gian Carlo Muzzarelli ha anticipato la volontà di scrivere “nuovamente al Governo affinché venga assegnato, all’interno dello spazio di manovra rispetto alla legge di bilancio, il giusto riconoscimento a un sistema sanitario pubblico integrato di qualità come il nostro”.
La Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini ha sottolineato che “nonostante le difficoltà del sistema sanitario dopo la pandemia, il caro energia e l’incremento del tasso inflattivo, le aziende sanitarie provinciali stanno continuando a lavorare insieme con l’obiettivo di dare una risposta e recuperare quanto perso negli anni del Covid, attraverso la condivisione di reti cliniche interaziendali, la disponibilità a un uso integrato delle piattaforme chirurgiche e la costante modulazione dell’offerta specialistica, oltre alle progettualità legate al DM77 sullo sviluppo dell’assistenza territoriale”.
“Le difficoltà sono evidenti, non solo in questa Regione. Se non si interviene a monte ci troveremo in questa situazione anche negli anni a venire – è l’intervento del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Claudio Vagnini –. Se la tendenza è superare il sistema pubblico e universalistico bisogna mettere in conto che nei Paesi in cui è presente un sistema assicurativo i costi sono molto più elevati”.
Per quanto riguarda il bilancio preventivo dell’Azienda USL di Modena, il disavanzo stimato (98 milioni) sarà comunque contenuto da quei finanziamenti che la Giunta Regionale, come espressamente indicato nella DGR 1237 del 17 luglio 2023, si riserva di assegnare alle aziende sanitarie con ulteriori azioni di sostegno; azioni che, come evidenziato nel corso della Commissione salute della Regione, consentiranno di contenere a circa 300 milioni di euro il disavanzo complessivo di tutte le aziende sanitarie della Regione.
In incremento i ricavi diretti (+4 milioni e 400mila euro sul 2022), in ragione di un miglioramento della mobilità attiva e dei maggiori introiti per ticket a seguito della ripresa delle attività sanitarie e delle azioni messe in atto per il raggiungimento degli obiettivi dell’abbattimento dei tempi di attesa per attività di specialistica ambulatoriale.
Relativamente ai costi, il bilancio economico preventivo registra un incremento di circa 6,3 milioni di euro, in linea con gli obiettivi economici assegnati dalla Regione con riferimento ai fattori produttivi a maggiore assorbimento di risorse quali la Farmaceutica convenzionata, l’acquisto ospedaliero di farmaci, i dispositivi medici, il personale sia dipendente sia atipico. In particolare il preventivo riporta un incremento della spesa farmaceutica sia convenzionata (per circa 1,7 milioni di euro) sia ospedaliera (per circa 6,3 milioni di euro), con particolare riferimento a costi per farmaci innovativi. Su questi specifici temi le aziende sanitarie hanno lavorato coinvolgendo i professionisti (Medici di medicina generale e specialisti ospedalieri) con l’obiettivo di un uso appropriato dei farmaci, mettendo in campo costanti azioni di monitoraggio con una particolare attenzione sia all’andamento dei costi che all’appropriatezza prescrittiva. In incremento anche i dispositivi medici, anche in questo caso in linea con gli obiettivi regionali (per circa 2,2 milioni di euro), ambito quest’ultimo costantemente monitorato con riferimento sia all’andamento dei costi sia al rispetto del criterio di costo-efficacia nell’utilizzo dei dispositivi ad alto costo. Rispetto al personale, si mantiene un impegno dell’Azienda per il reclutamento di personale medico nelle aree più critiche – in particolare Pronto soccorso e Ginecologia – e sul comparto per la gestione del turnover che è stata mantenuta entro i livelli del 2022.
Confermato anche nell’esercizio 2023 l’impatto estremamente rilevante dei costi per i servizi di energia (13.445.000 euro); tale voce di costo, pur in calo rispetto al 2022 (-3.855.000 di euro) segna comunque un incremento di oltre il 130%, rispetto all’esercizio 2021, così come l’inflazione continua ad impattare sui costi di gestione.
L’Azienda sanitaria prosegue infine nell’investimento di risorse con l’obiettivo di recuperare la produttività pre-pandemia in termini di volumi di prestazioni in ambito di specialistica ambulatoriale e di chirurgia programmata.
Anche il bilancio di previsione 2023 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena evidenzia con chiarezza la criticità dell’attuale situazione, nella quale ad oggi manca ancora l’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni sul riparto delle risorse complessive del FSN. Si sono già concretizzati incrementi di costi che rimangono comunque, anche per l’AOU, entro gli obiettivi economici assegnati dalla Regione.
Nei prossimi mesi verrà definito il livello effettivo delle risorse a disposizione del Servizio Sanitario Regionale per il 2023, in ragione dell’Intesa Stato-Regioni sul riparto delle disponibilità finanziarie per l’anno 2023, a cui si aggiungerà il riparto da parte della Giunta Regionale delle risorse a garanzia dell’equilibrio economico-finanziario, che negli anni precedenti venivano già in parte ripartite tra le Aziende sanitarie in sede previsionale, mentre ora sono rimaste allocate a livello centrale.
Nel bilancio previsionale di AOU si fa riferimento alla maggior spesa farmaceutica per continuare a garantire l’attuale livello assistenziale e la presa in carico dei pazienti, ai maggiori oneri connessi all’erogazione al personale dipendente dell’emolumento accessorio una tantum previsto dall’art. 1 c. 330-332 della L. 197/2022 (cd. 1,5%) che grava sul livello di finanziamento del SSN, diversamente da quanto accade per le altre amministrazioni pubbliche; ai maggiori costi energetici ed inflattivi che gravano sui bilanci sanitari e che fanno sentire i loro effetti anche nell’anno 2023. A ciò si aggiunge l’impegno per il recupero delle liste di attesa, obiettivo su cui si stanno orientando tutte le scelte gestionali aziendali.
Il risultato economico previsto per l’anno in corso porta ad una perdita stimata in 51,1 milioni di euro, dovuti per 47,1 milioni di euro a minori ricavi e per 4 milioni di euro a maggiori costi. Questi numeri evidenziano una forte contrazione dei ricavi, essenzialmente contributi in conto esercizio che si riducono del 25% rispetto al 2022, e un incremento alquanto contenuto dei costi, dovuto alle azioni di efficientamento poste in essere dall’Azienda e coordinate a livello regionale.
In conclusione il Presidente Muzzarelli, richiamando l’impegno della Regione che ha promosso una proposta di legge per fissare al 7,5% del Pil nazionale la spesa sanitaria, ha invitato i Sindaci all’assunzione di “responsabilità politica per assicurare servizi sanitari sostenibili e di qualità per i nostri cittadini. È fondamentale – ha concluso – arrivare all’ottenimento dei finanziamenti necessari per la tenuta del sistema”.