L’Azienda USL di Bologna, tra le prime aziende sanitarie in Italia, punta a rinnovare e valorizzare le collaborazioni con gli Enti di Terzo Settore, in un contesto in cui è sempre più urgente e necessario unire le forze e le risorse per co-costruire servizi capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Per fare ciò, l’Azienda sanitaria parte dalla definizione di un nuovo regolamento aziendale, in materia di rapporti giuridici con gli ETS, che è stato presentato pubblicamente oggi giovedì 20 luglio presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore. All’evento, a cui sono stati invitati gli Enti del Terzo Settore con cui finora ha collaborato l’Azienda, hanno partecipato: il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, il Direttore amministrativo Giovanni Ferro, il Direttore del Dipartimento delle Attività Amministrative Territorio Ospedale Alberto Maurizzi e il Professor Alceste Santuari Docente di Diritto dell’Economia di Unibo che ha contribuito alla stesura del Regolamento aziendale. Durante la mattinata di presentazione sono inoltre intervenuti la Direttrice del Servizio Amministrativo Ospedaliero Laura Melandri, la Direttrice del Dipartimento Attività socio-sanitarie Monica Minelli e il Vicepresidente Comitato Consultivo Misto Socio-Sanitario Paolo Ferraresi. Ha infine gli interventi Marilena Fabbri, Responsabile Rapporti con la cittadinanza e le associazioni della Regione Emilia-Romagna.
Come noto, ETS è l’acronimo che comprende la vasta tipologia di enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) tra i quali associazioni, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali ed enti filantropici: tutte realtà che non hanno scopo di lucro, bensì finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che pertanto condividono con l’Azienda USL di Bologna la medesima finalità, ovvero lo svolgimento di attività di interesse generale di cui all’art. 5 del D.Lgs. 117/2017.
Ascolto e partecipazione rappresentano il leitmotiv di questo nuovo percorso, avviato proprio per sviluppare e far crescere co-programmazione e co-progettazione, definendo nuove procedure e procedimenti amministrativi, nonché nuove figure dedicate a valorizzare i diversi rapporti e istituti che definiscono la relazione tra l’Azienda USL di Bologna e gli Enti di Terzo Settore.
Si apre dunque una nuova stagione, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento culturale in grado di rendere gli Enti del Terzo Settore, non più “enti terzi”, bensì stakeholders essenziali e centrali nella definizione del futuro dei servizi socio-sanitari. Il fine è realizzare concrete forme di “Amministrazione condivisa”, dando maggiore efficacia al principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale secondo cui “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”.
Tale percorso è stato avviato dall’Azienda USL di Bologna con la costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dal Dipartimento Attività Amministrative Territoriali e Ospedaliere -DAATO, e composto da dirigenti e funzionari amministrativi provenienti dalle diverse articolazioni aziendali, in un’ottica di multidisciplinarietà e multi-professionalità.
Un oneroso impegno che l’Azienda USL ha deciso di mettere in campo da circa un anno per cogliere e accogliere i diversi stimoli e le varie progettualità, all’interno di un quadro amministrativo che prevede la procedimentalizzazione di ogni fase e azione, nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento, massima partecipazione, imparzialità ed evidenza pubblica.
Passo prioritario per l’avvio di questo percorso è stata una ricognizione interna, dei rapporti in essere con le varie realtà appartenenti al mondo del Terzo Settore. È emerso un quadro estremamente variegato di attività aziendali svolte con il contributo anche qualificato dei volontari che necessitava di una revisione nell’ottica della valorizzazione sempre più condivisa e partecipata dei futuri percorsi di cura della sanità territoriale.
“Il DM 77/2022 dimostra che siamo in una fase importante di transizione e sviluppo per la sanità territoriale – ha spiegato Paolo Bordon, Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna. È dunque necessario stringere reti di collaborazione con l’associazionismo e la cittadinanza per condividere i cambiamenti in atto e delineare insieme i diversi progetti della sanità pubblica del futuro”.