È la strada intrapresa dall’amministrazione comunale modenese, mentre procede a pieno ritmo l’organizzazione delle attività estive che in città coinvolgono ogni anno migliaia di bambini e ragazzi.
Con la regia del Settore Servizi educativi, sono in corso, infatti, le procedure per la formazione degli albi dei gestori accreditati (uno per le attività destinate ai bimbi di età da nido e un secondo per i centri estivi rivolti alla fascia 3-13 anni) che entro la prima settimana di maggio saranno pubblicati sul sito del Comune (www.comune.modena it/servizi/educazione e formazione/centri estivi).
Lo scorso anno erano 21 i gestori iscritti all’albo con attività estive per la fascia 9/36 mesi che si sono svolte in 31 sedi e hanno accolto circa 900 bambini. Ben 71 i gestori e 111 le sedi delle attività rivolte alla fascia 3/13 anni d’età, a cui hanno partecipato oltre 2.000 tra bambini e ragazzi.
Per le famiglie, scegliere le attività organizzate dai gestori che fanno parte degli albi significa, tra l’altro, poter accedere al voucher della misura regionale prevista dal progetto Conciliazione vita-lavoro per la frequenza ai centri estivi di bambini e ragazzi con età 3/13 anni (il limite d’età arriva a 17 anni nel caso di disabilità) e il limite del valore Isee stabilito dalla Regione per accedere ai contributi per l’estate 2023 è di 24mila euro.
Su proposta dell’assessora a Istruzione, Sport e Pari opportunità Grazia Baracchi, la Giunta del Comune di Modena, dopo aver recepito le risorse regionali destinate alla misura che per Modena valgono circa 297mila euro, ha deciso, inoltre, di mantenere il limite Isee per l’accesso uguale agli scorsi anni, ossia 28mila euro, attingendo anche a risorse proprie e allargando quindi la platea dei beneficiari.
“La scorsa estate – spiega l’assessora Grazia Baracchi – siamo riusciti ad erogare contributi per oltre 1.850 bambini e ragazzi esaudendo praticamente a tutte le domande ammissibili. Mantenere uguali i criteri economici per l’accesso al voucher – precisa Baracchi sottolineando che nel caso di bambini con disabilità il limite Isee decade completamente per favorire inclusione e partecipazione – significa permettere una più ampia adesione delle famiglie alle opportunità educative durante la pausa estiva e dunque agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Ma vuole dire, soprattutto, contrastare le disparità nell’accesso a opportunità educative sostenibili e di qualità anche quando la scuola e i servizi sono sospesi. Confidiamo – conclude Baracchi – che anche il Governo condivida una scelta che mette al centro le famiglie, i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze e che quindi provveda a stanziare risorse destinate a sostenere le attività estive”.
In particolare, i destinatari del contributo sono bambini e ragazzi residenti a Modena con almeno un genitore e di età compresa tra i 3 e i 13 anni. L’importo massimo che potrà essere erogato per ciascun bambino, a settimana, è pari a 100 per una cifra complessiva che potrà arrivare fino a 300 euro. Lo scorso anno hanno beneficiato del contributo 1.551 famiglie per complessivi 440mila euro, di cui circa 256mila coperti da risorse regionali.
Inoltre, a favore delle famiglie dei bambini della fascia d’età 9-36 mesi, che non sono inclusi nella misura di conciliazione regionale, il Comune conferma l’erogazione di voucher finanziati con risorse comunali e fissando gli stessi limiti Isee per l’accesso al fine di uniformare i criteri per l’assegnazione dei contributi. Lo scorso anno furono 304 i voucher (per un importo complessivo di circa 90mila euro) erogati dal Comune alle famiglie con bambini frequentanti le attività estive per la fascia 9-36 mesi. Come nel 2020 e 2021, inoltre, ai gestori dei centri estivi rivolti a questa fascia d’età, che possono essere realizzati solo da soggetti autorizzati e comportano maggiori costi organizzativi, l’amministrazione comunale riconosce un contributo economico settimanale per ogni bambino finalizzato calmierare la retta applicata alle famiglie.
I gestori iscritti agli albi, che non disponevano di sedi idonee alle attività estive, hanno anche potuto richiedere l’utilizzo di locali di proprietà comunale (nidi, scuole d’infanzia e scuole degli Istituti comprensivi) e potranno fare richiesta di personale educativo assistenziale per la partecipazione alle attività estive di bambini e bambine con disabilità residenti nel Comune di Modena. La spesa sostenuta dall’amministrazione comunale la scorsa estate per supportare la partecipazione dei bambini disabili ai centri estivi si è aggirata complessivamente intorno ai 350mila euro.