“Le fonti di Poiano rappresentano uno dei luoghi più esclusivi del nostro Appennino, in cui ogni anno si registrano migliaia di visitatori”: così il sindaco Elio Ivo Sassi annuncia la disponibilità del Comune a ricevere le candidature per la gestione della singolare area naturalistica, che “accoglie la maggiore risorgente carsica della regione ed è inserita in un ambiente unico, quello dei gessi triassici della valle del fiume Secchia, candidato a divenire patrimonio mondiale dell’umanità”.
La concessione riguarderà la conduzione e l’apertura al pubblico della struttura ricettiva esistente, costituita dal bar e dal ristorante, nonché la manutenzione e la sorveglianza dell’impianto e dell’intero sito.
“L’obiettivo – spiega il primo cittadino – è quello di proseguire nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio ambientale, storico, culturale ed enogastronomico delle nostre fonti, comprese le proprietà termali dell’acqua. L’apertura è stimata per il primo maggio. L’assegnazione avrà durata triennale, con la possibilità di rinnovo per un periodo analogo. Le candidature dovranno pervenire in municipio entro mezzogiorno di sabato primo aprile”.
Le sorgenti di Poiano, sulla sponda destra del Secchia, a monte della confluenza col torrente Lucola, rappresentano un’incantevole oasi di tranquillità a contatto con la natura.
“Oltre che per la notevole entità della loro portata – conclude Sassi – sono degne di nota per la particolare natura delle loro acque, che fuoriescono copiose dalla roccia con diverse polle e che formano alcuni ruscelli che confluiscono nel fiume. Presentano tutte le caratteristiche chimiche e fisiche delle minerali ad alta salinità”.
Le fonti sono note fin dall’antichità. Una delle prime segnalazioni del posto, in una lettera indirizzata al duca d’Este, risale al 1612. Studi sulle loro proprietà, anche di carattere terapeutico, vennero intrapresi nel 1778, nel 1862, nel 1906 e in tempi più recenti. Il luogo è inserito in un contesto geologico, botanico e faunistico di notevole interesse.