«I dati sull’occupazione nel 2022 sono confortanti. Vedere che il numero dei cedolini complessivi è cresciuto del 5,4% e che i contratti a tempo indeterminato sono aumentati rispetto al 2021 del 4,1% fa ben sperare. Ora ci auguriamo che il Governo preveda contributi e sgravi fiscali significativi a sostegno delle imprese che vogliono continuare a crescere e ad assumere personale». Gilberto Luppi, presidente generale Lapam Confartigianato, commenta così i dati emersi da un’analisi interna sull’occupazione nel 2022 grazie all’elaborazione dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha coinvolto un campione di 2993 imprese associate.
Sviscerando più nel dettaglio il report, si nota che durante il 2021 è cresciuto in maniera costante il numero di cedolini elaborati, e dunque di lavoratori occupati nelle imprese del campione, fino a superare quota 29.000 a dicembre 2021. Nei primi mesi del 2022 si sono sfiorate le 30mila unità in corrispondenza del mese di giugno. Anche per il resto dell’anno il numero di occupati nel 2022 è rimasto al di sopra rispetto ai valori dell’anno precedente.
A gennaio 2022 il numero di lavoratori era maggiore dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nei mesi successivi del 2022, la crescita è andata progressivamente diminuendo, rimanendo però sempre superiore rispetto al medesimo periodo di riferimento del 2021. Nel complesso, quindi, i cedolini elaborati sono cresciuti del 5,4% Come specificato precedentemente, nel 2022 il numero di lavoratori a tempo indeterminato è cresciuto del 4,1% rispetto al 2021. Molto più significativo l’incremento dei lavoratori a tempo determinato: +20,5% nel 2022 sul 2021. La componente maschile (che costituisce il 59,1% degli occupati del campione) vede nel 2022 un +6%, mentre la componente femminile (il 40,9% del campione considerato) registra un +7,2% rispetto al 2021.
Anche le ore lavorate nel 2022 superano quelle del 2021 del 4,9%: se si analizzano i settori di attività maggiormente rappresentati nel campione (con oltre 100 imprese), il settore alloggio e ristorazione osserva un incremento del 34,2% rispetto all’anno precedente. Segnano una crescita superiore alla media del campione (+4,9%) le altre attività di servizi (tra cui attività di organizzazioni associative, di riparazione, e servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti) con un +8,3%. Il comparto che incide maggiormente sul monte ore lavorate è quello manifatturiero e vede un +4,5% rispetto al 2021.
Nelle micro imprese con meno di 5 dipendenti le ore lavorate sono cresciute del 2,5% nell’ultimo anno, mentre quelle da 5 a 9 addetti vedono un +5,4% di ore lavorate rispetto al 2021, mentre le piccole imprese con 10-19 dipendenti registrano una crescita del 2,9%. Le medie e grandi imprese con 50 dipendenti o più hanno visto aumentare dell’8,4% le ore lavorate rispetto al 2021, trainate principalmente da quelle imprese con oltre 250 dipendenti. «Vogliamo essere fiduciosi per il futuro: dopo un anno dallo scoppio del conflitto, mesi di rincaro dei prezzi, di inflazione e di difficoltà anche nella ricerca di figure specializzate, le nostre imprese dimostrano di voler continuare a crescere. Ci auguriamo che questa voglia di fare sia sostenuta dai decisori politici: pensiamo alla legge di bilancio che ha introdotto alcune misure a sostegno delle assunzioni e auspichiamo che si prosegua su questa linea».