Maschio, sui 55 anni, occupato: è il ritratto-tipo del volontario di Protezione Civile a Carpi, come emerge dal bilancio dell’attività 2022 presentato nei giorni scorsi. Stabile rispetto al biennio precedente il numero degli iscritti (141) e degli operativi (135), ma in crescita la presenza femminile, che ora con 37 volontarie rappresenta il 27 per cento del gruppo comunale carpigiano (era il 21% nel 2020). Per quanto riguarda la composizione “sociale”, coloro che lavorano sono 80, pari al 57%, poi ci sono 55 pensionati (39%) e quattro studenti.
Sul fronte dell’attività svolta, nel 2022 si è registrata una contrazione delle ore, da 7.470 a 6.802 (meno 9%): per fortuna, bisogna aggiungere, perché il totale del 2021 era dovuto per metà (3.630 ore) ad “allerte esterne”, cioè emergenze di vario tipo, come per esempio il Covid (oltre 90 volontari impegnati in 700 turni al centro vaccinale); aumentati invece in modo consistente i turni (presenze) di servizio: da 1.636 a 1.959 (più 20%).
Oltre ai corsi interni di formazione, e alla prevenzione, come il monitoraggio ordinario degli argini del fiume Secchia, e campagne in trasferta di avvistamento (Monte Pizzicano) e spegnimenti incendi (Prignano, Magreta, Bardi), molto impegno è profuso nella “Formazione e Comunicazione” rivolta alla cittadinanza, di tutte le fasce d’età: dalle scuole di ogni ordine e grado.
Un migliaio di ore (45 volontari su 355 turni) è stato dedicato alla emergenza “Ucraina”, per la raccolta di beni per i profughi, e relativa attività di magazzino e preparazione pacchi per distribuire i beni.
Prezioso anche il ruolo del Gruppo Volontari di Protezione Civile in alcuni avvenimenti di «rilevante impatto» per la città come le tre gare ciclistiche professionistiche che hanno portato Carpi alla ribalta internazionale l’anno scorso: il passaggio del “Giro d’Italia” (18 maggio), e le partenze del “Giro Donne” (5 giugno) e del “Giro dell’Emilia” (1° ottobre).