Proseguire gli interventi già avviati per la mitigazione e l’adattamento climatico, potenziandoli con ulteriori azioni pubbliche, più efficaci e tempestive, per ridurre le emissioni di gas serra e di componenti climalteranti. Il Consiglio comunale di Modena riporta l’attenzione sulla crisi climatica approvando l’ordine del giorno sottoscritto da Movimento 5 stelle, Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica, e illustrato dal primo firmatario Andrea Giordani (M5s), che chiede anche all’amministrazione di informare periodicamente il Consiglio sull’andamento complessivo delle politiche e delle azioni messe in campo. Il documento è stato approvato con il voto a favore dei proponenti; contrari Fratelli d’Italia e Forza Italia; astenuta Lega Modena.
Nell’illustrare il documento (“uno stimolo perché anche noi, come amministrazione, facciamo la nostra parte”), il consigliere Giordani ha ricordato le mozioni sulla crisi climatica già approvate dall’Assemblea nel corso della legislatura, a partire dalla dichiarazione di emergenza climatica e ambientale per arrivare all’adesione del Comune alla rete dei Comuni rifiuti zero, al rispetto dei principi dell’economia circolare nella gestione dei rifiuti e all’obiettivo di Modena plastc free.
Come punto di partenza, l’ordine del giorno mette l’accento sui documenti strategici adottati dall’amministrazione modenese con l’obiettivo di contrastare l’emergenza climatica attraverso azioni di mitigazione e adattamento: il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), le linee guida per il Piano del verde e il Piano strategico digitale che sono anche parte integrante del nuovo Pug in fase di adozione. E ricorda le azioni strutturali per la sostenibilità ambientali già avviate come Modena full led, per il passaggio al led di tutta l’illuminazione pubblica che riduce consumi ed emissioni inquinanti; l’efficientamento energetico degli edifici pubblici a partire dalle scuole; l’attuazione, in corso, delle nuove modalità di raccolta dei rifiuti urbani e la realizzazione di boschi urbani.
Aprendo il dibattito, Barbara Moretti (Lega Modena) ha sostenuto che “sulle azioni per il clima, Modena è ancora indietro” e ha motivato il voto di astensione affermando che “non sappiamo a che punto siamo rispetto alle azioni previste dai documenti richiamati dall’ordine del giorno. Non abbiamo dati che possano misurare l’efficacia di quello che viene fatto”.
Per il M5s Enrica Manenti ha ricordato che “la lotta al cambiamento climatico è fatta di moltissime azioni che però devono essere coordinate tra loro. Dobbiamo essere consapevoli che ogni azioni che compiamo ha una ricaduta e che non possiamo più permetterci sbavature e passi indietro”. Giovanni Silingardi ha sottolineato che, vista la situazione del clima, “le misure singole non sono più sufficienti, è necessario agire come sistema”. Il consigliere, quindi, si è detto “preoccupato per quello che il governo ha annunciato di voler fare sul clima, come se la sicurezza energetica fosse la cosa più importante”.
Per il Pd, Diego Lenzini ha affermato che quella del clima è un’emergenza che si unisce alle altre che stiamo vivendo e va affrontata “con un insieme di azioni, che l’amministrazione in gran parte sta già attuando per una città più sostenibile. L’impegno deve essere sempre maggiore e deve coinvolgere anche la regione e lo stato”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha dichiarato di essere “concorde sulla tutela dell’ambiente ma non sulla visione catastrofista che caratterizza anche questo ordine del giorno. Dobbiamo bilanciare la salvaguardia dell’ambiente con la tutela delle persone e del lavoro, tenendo un atteggiamento scevro da posizioni ideologiche”.