Credito immagine: Roberto Brancolini

Demotivazione e difficoltà scolastica, problemi relazionali con i genitori, ma soprattutto ansia generalizzata in vari ambiti: scolastica e sociale e problemi a rapportarsi con i genitori e con i pari. Sono le motivazioni di maggior disagio che anche nell’anno scolastico 2021/2022 hanno portato gli studenti a cercare gli psicologi degli Sportelli scolastici attivati in tutte le scuole secondarie di primo grado della città. Un trend confermato anche per quanto riguarda i colleghi più giovani che frequentano le scuole secondarie di primo grado, con l’ulteriore preoccupazione che in questa fascia d’età emerge anche un aumento dell’aggressività verbale e fisica con casi estremi, pur isolati, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

A dirlo sono i resoconti del coordinamento del Progetto Sportelli scolastici per la prevenzione dedicata e attiva, di cui fanno parte il Centro per le famiglie del Settore Politiche sociali e il Centro educativo Memo del Settore Istruzione. Gli Sportelli d’ascolto psicologico vengono attivati in 14 Istituti superiori della città e nelle scuole secondarie di primo grado di tutti gli Istituti comprensivi grazie alle risorse stanziate dal settore Politiche sociali del Comune di Modena.
Confermando l’importanza degli Sportelli scolastici all’interno della Rete di prevenzione e promozione del benessere in adolescenza, la Giunta ha dato l’ok alla delibera presentata dall’assessora Roberta Pinelli per finanziare il progetto anche per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024, con possibilità di rinnovo per ulteriori due anni, e i relativi schemi di convenzione. E grazie alle ulteriori risorse stanziate, gli Istituti comprensivi potranno decidere se attivare in via sperimentale il progetto anche in talune scuole primarie dove se ne ravvisasse la necessità.
Dopo due anni di pandemia, lo scorso anno scolastico è stato il primo ritorno a una nuova normalità, con le scuole aperte in maniera costante e il ritorno delle attività totalmente in presenza. Aspetti che hanno inciso sugli accessi agli sportelli d’ascolto: negli istituti superiori quasi 300 in più rispetto all’anno precedente. In particolare, spiegano le coordinatrici del Progetto Sportelli d’ascolto del Comune, l’incremento ha riguardato studenti e docenti. Nell’anno scolastico 2021/22 si sono rivolti allo sportello 609 studenti (quasi il 70% ragazze), 154 docenti e 119 tra genitori e caregiver. La maggior parte lo ha fatto in presenza.
Per quanto riguarda gli studenti, in particolare, si tratta per lo più di ragazzi delle classi seconde o quarte e questi ultimi lo hanno soprattutto per parlare delle difficoltà legate al tema dell’orientamento post-diploma. Più in generali, le richieste avanzate da ognuno potevano essere plurime: la maggior parte riconducibili a demotivazione e difficoltà scolastiche (27%), ansia scolastica (24%), problemi relazionali con i genitori (25%, in forte aumento), ma anche ansia generalizzata (9%) sociale e legata alla pandemia (quasi 4%) e, in linea con l’anno precedente, scarsa autostima (quasi il 20%) e a disturbi alimentari (4%). Plurime sono anche le azioni indicate dallo psicologo per far fronte ai disagi con un vistoso aumento di invii al centro adolescenza e al ricorso al confronto coi docenti. Il conselling resta lo strumento più utilizzato, stabile il confronto con i genitori ed è stata molto utilizzata anche una nuova azione: il supporto all’orientamento scolastico.
L’aumento degli accessi agli sportelli scolastici ha riguardato anche le scuole medie (complessivamente 396, diversamente ripartiti tra i 10 Comprensivi), soprattutto in presenza (86%). Sono stati 290 gli accessi di studenti, per lo più ragazze (65%) e compare anche una piccolissima percentuale di non binary, come alle superiori.
A rivolgersi allo sportello sono soprattutto gli alunni di terza (46%) mentre lo scorso anno erano quelli di prima. Le richieste avanzate riguardano ansia scolastica (33%), demotivazione e difficoltà scolastica (30%), scarsa autostima (18%) ma anche problemi relazionali con altri studenti (15%) coi docenti (10%), con la classe (15%) e, in forte aumento, coi genitori (25%), la conflittualità con i pari (12,5) che sfocia anche in aggressività e i comportamenti disturbanti.
Il dato più singolare è però che, negli accessi agli sportelli presso le scuole medie, sono duplicate le richieste degli insegnanti che, già affaticati dalla pandemia, si sono trovati a gestirne le conseguenze in classe. “I ragazzi – spiegano le coordinatrici del Progetto – sono spesso descritti come demotivati e ansiosi, talvolta aggressivi fino a manifestare episodi di vandalismo e violenza all’interno e all’esterno della scuola. Se da una parte è aumentata la conflittualità in famiglia, dall’altra i genitori vengono descritti come sfuggenti e in difficoltà ad esercitare il ruolo genitoriale”. Altro segnale d’allarme è l’aumento dei disturbi legati alla condotta alimentare e dell’autolesionismo che cominciano a manifestarsi già tra gli studenti delle scuole medie.

“ANORESSIA, BULIMIA, OBESITÀ: CHE FARE”

Si parla di disturbi del comportamento alimentare nel primo appuntamento del nuovo ciclo di incontri “Tra ascolto e dialogo: corpo, affettività e social” in programma sabato 22 ottobre presso il Centro per le famiglie del Comune di Modena, in via del Gambero 77.

Il ciclo è promosso dalla Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza. Gli incontri sono rivolti a genitori, educatori e caregiver di ragazzi adolescenti e le tematiche affrontate vengono scelte in base ai bisogni emersi nella precedente edizione o in sede di coordinamento del progetto Sportelli scolastici sulla scorta di richieste e situazioni di disagio espresse dai ragazzi.

L’adolescenza dei figli è una fase particolare nella vita delle famiglie, ancora più dopo aver attraversato un lungo periodo di isolamento sociale dovuto alla pandemia. Molti ragazzi si trovano a sperimentare una realtà in parte sconosciuta e le sfide che si pongono dinnanzi a loro e ai genitori non sono sempre facili da affrontare. Il ciclo intende quindi affiancare le famiglie proponendo riflessioni e momenti di condivisione che possano essere di sostegno ai genitori per accompagnare la crescita dei figli.

Sabato 22 ottobre dalle 9 alle 12.30 è dedicato a “Anoressia, bulimia, obesità, che fare?” il primo laboratorio del ciclo; interverranno Dante Zini, medico di Medicina Interna, dietologo, psicoterapeuta del Centro per i disturbi alimentari di Modena ed Elisa Valdastri, psicologa e psicoterapeuta specializzata in disturbi del comportamento alimentare e obesità. I disturbi del comportamento alimentare sono motivo di grande sofferenza per tanti ragazzi e soprattutto ragazze, i relatori cercheranno quindi di spiegare come essere loro vicini e intervenire tempestivamente.

Sarà invece dedicato a “Amore teen, affettività e sessualità in trasformazione. Cambiamenti nei ragazzi e nei genitori” l’appuntamento con le psicologhe degli Spazi giovani consultoriali di Modena in programma mercoledì 9 novembre alle 18. Infine, martedì 15 novembre alle 18 si parlerà di “Genitori e pre-adolescenti on line. Gestire per prevenire” nel laboratorio che vuole aiutare genitori e ragazzi nella gestione dello smartphone.

Per informazioni: Centro per la Famiglie di Modena tel. 059 8775846; centroperlefamiglie@mediandoweb.it. Per partecipare occorre iscriversi: HTTPS://FORMS.GLE/TY3DCC2CHK7JFYQP6

La Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza è una realtà consolidata che vede collaborare il Comune di Modena attraverso gli assessorati Politiche Sociali (capofila), Istruzione, Politiche giovanili, l’Ausl, la Consulta delle Politiche Familiari, Uisp, Csi, Ceis, Civibox, Csv, Coordinamento genitori democratici, Coordinamento Provinciale Genitori, Città e Scuola. Dal 2017 le attività della Rete sono inserite nel Piano Pluriennale Regionale e con la nuova gestione del Centro per le Famiglie, la Rete di prevenzione è parte integrante del mandato di lavoro del Centro.