Reggio Emilia: anziana derubata con la truffa dell’avvocato
Carabinieri impegnati in campagna preventiva

“Suo nipote a forti debiti con l’agenzia delle entrate deve pagare per evitargli conseguenze legali”. Con questa telefonata un truffatore spacciandosi per un avvocato ha indotto un’anziana a consegnare al suo assistente, apparso subito dopo alla porta di casa dell’anziana, vari monili in oro quale corrispettivo per sanare il debito del nipote.

Si riaffaccia nel reggiano la collaudata “tecnica” architettata da malviventi senza scrupoli che dopo uno studio scrupoloso della vittima agiscono portando a segno la truffa. L’ultimo colpo, in ordine cronologico, ieri pomeriggio a Reggio Emilia, ai danni di una 83enne reggiana. La donna ha ricevuto una telefonata da una persona che spacciandosi per avvocato ha riferito che il nipote era insolvente verso le agenzie delle entrate, sostenendo che servivano soldi per evitare serie conseguenze legali. Il tranello prevedeva anche l’intervento di altro complice e così il falso avvocato, ha invitato l’anziana a raccogliere tutti i preziosi e consegnarli all’assistente dell’avvocato che sarebbe arrivato da lì a poco. Dopo qualche minuto alla porta della vittima ha bussato un giovane dall’aspetto rassicurante (educato, ben vestito e cordiale) che spacciandosi per l’assistente ha carpito alla donna vari monili in oro con i quali poi si è dileguato.

La donna accortasi successivamente di essere stata raggirata, ha dato l’allarme ai carabinieri di Reggio Emilia che al riguardo hanno avviato le indagini coordinate dalla Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci.

Per questi motivi i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, ferme restando le risultanze investigative su questo ennesimo episodio, nell’invitare tutti gli anziani e i loro familiari a diffidare dagli estranei e a non aprire agli sconosciuti, rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta proprio agli anziani. Questi i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non “restare vittime” di questi truffatori:

– non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;

– non mandare i bambini ad aprire la porta;

– prima di aprire la porta, controllate dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto aprire con la catenella attaccata;

– in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;

– prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;

– tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;

– non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;

– mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;

– se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.