Dopo il buon esito della prima esperienza, nel maggio scorso, procede a pieno regime la collaborazione tra lo chef Luca Marchini, patron del Ristorante L’Erba del Re, e il Centro diurno per i disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda USL di Modena.
Mercoledì 3 agosto, nel ristorante dello chef nel centro storico di Modena, si è svolto il secondo stage a cui hanno partecipato 5 ragazze con disturbi del comportamento alimentare, accompagnate da Silvia Bellei e Roberta Covezzi rispettivamente dietista e responsabile del Centro diurno. Considerando la finalità e le caratteristiche delle partecipanti allo stage, lo chef ha studiato, in accordo con Ausl, una ‘cooking class’ fuori dal comune: non una lezione ai fornelli con successiva degustazione dei piatti preparati, bensì un gioco sensoriale basato sull’utilizzo di alcuni semplici prodotti da preparare in modo da renderne piacevole la fruizione.
Si lavora su profumi e consistenze, sull’osservazione e la tattilità per un nuovo approccio al cibo altrettanto piacevole e coinvolgente.
“Le ragazze che hanno frequentato il primo stage, nel maggio scorso, hanno riportato sensazioni e pensieri molto positivi sul cibo – spiega Roberta Covezzi –, questa esperienza ha suscitato in loro ricordi ed emozioni legati ai piatti che preparavano le loro nonne o le loro mamme. È complessivamente migliorato il loro rapporto con il cibo e, ad eccezione di una di loro che sta ancora seguendo il percorso, sono state dimesse dal Centro diurno per passare a una nostra assistenza ambulatoriale”.
L’idea di coinvolgere lo chef Marchini è nata da un confronto all’interno del Centro specializzato con l’obiettivo di uscire dalla struttura per consentire alle ragazze di fare un’esperienza delle loro difficoltà nel contesto di vita reale. Lo chef ha aderito mettendo a disposizione la sua grande esperienza professionale ed empatia e dalla collaborazione è nato un appuntamento fisso che è ora inserito all’interno del gruppo di riabilitazione psico-nutrizionale di Ausl Modena.
“Poter fornire anche solo un piccolo contributo nel percorso di recupero di queste ragazze è per me un grande piacere ma lo ritengo anche un dovere perché rappresenta una chiave diversa del mio comunicare attraverso il cibo – sottolinea lo chef Luca Marchini –. Una chiave che può aiutare a rileggere e recuperare un rapporto emozionale positivo non solo con quello che mangiamo, ma con la vita stessa. E poi è una sfida condivisa, una crescita reciproca, un percorso in divenire che si costruisce e affronta insieme”.