Sono stati una ventina, nel 2021, i casi trattati dal difensore civico di Modena che per essere risolti hanno richiesto l’apertura di un’istruttoria, ma sono state altrettante, se non di più, le richieste dei cittadini che hanno trovato risposta immediata in incontri che hanno privilegiato l’ascolto e il dialogo. Così come sono state numerose le informazioni fornite per aiutare le persone a comprendere meglio i decreti e le disposizioni relative alla pandemia. Come ha sottolineato, infatti, l’avvocata Patrizia Roli, che dal 2016 ricopre il ruolo di difensore civico del Comune di Modena, “l’ascolto dei cittadini, dando loro la possibilità di raccontare il proprio caso, senza fretta, e accompagnandoli nel trovare il modo giusto per presentarsi all’Amministrazione, spesso è sufficiente per risolvere tanti problemi”.
La relazione sull’attività svolta dal difensore civico del Comune di Modena (che opera grazie alla convenzione stipulata con la Provincia per l’utilizzo congiunto del servizio) è stata presentata dall’avvocata Roli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 26 maggio, introdotta dal presidente Fabio Poggi che ha sottolineato come “grazie alla relazione sia possibile comprendere meglio i problemi dei cittadini e come l’Amministrazione li affronta. Una verifica di atti e procedure, dalla quale prendere spunto per migliorare”.
Alla seduta ha partecipato, da remoto, anche Maria Grazia Vacchina, esperta nazionale e internazionale di Difesa civica, che ha messo in evidenza come il difensore civico “abbia la capacità, bellissima, di risolvere i problemi, di trovare soluzioni e non colpevoli. Allo stesso modo, fornisce alle amministrazioni e alla politica gli strumenti per superare le criticità segnalate dai cittadini. Il difensore civico, quindi, costituisce una sorta di ‘ponte’ che collega due rive e che viene costruito nel tempo, strada facendo, non in maniera calata dall’alto”.
L’avvocata Roli ha aperto la sua relazione ricordando che l’istituto del difensore civico ha la finalità di correggere le disfunzioni, le inefficienze e i possibili arbitri dell’amministrazione: “Il difensore civico è un supporto ai cittadini, ma lo è anche per l’amministrazione che dall’azione del difensore viene sollecitata e aiutata nell’impegno istituzionale che le è proprio e cioè garantire l’attuazione dei principi costituzionali di buon andamento, imparzialità e trasparenza”.
Nel dettaglio dell’attività svolta nel 2021, che non si è mai fermata nonostante la pandemia, i casi che hanno richiesto la necessità di un’istruttoria hanno riguardato in particolare il rumore creato dalle attività di bar e ristorazione in centro storico, riaperte dopo le chiusure imposte dalle misure di emergenza sanitaria (quattro segnalazioni, che sono state risolte prevedendo un aumento dell’attività di controllo da parte dell’Amministrazione). Ci sono state, inoltre, un paio di richieste di riduzione della Tari per appartamenti vuoti e una per l’annullamento di una sanzione amministrativa ricevuta per aver gettato immondizia in un Comune diverso da quello di appartenenza: in questo caso è stato riscontrato un errore nel verbale anche se la sostanza della sanzione era corretta e il cittadino ha poi presentato ricorso al Giudice di pace. Tra le altre questioni, ci sono stati un reclamo per un accesso agli atti in parte non consentito sulla manutenzione del bosco di via Lazio, risolto fornendo tutti i documenti richiesti, una domanda di azzeramento della retta per un periodo di non frequentazione (non accolta perché il periodo non riguardava l’emergenza Covid) e una per installare un ascensore in un cavedio di una casa del Comune, risolta dopo aver verificato l’impossibilità tecnica dell’intervento.