“Come Comitati No Bretella e Coordinamento Cispadano No Autostrada Si Strada Scorrimento Veloce abbiamo chiesto alla Commissione Europea di vietare l’utilizzo delle procedure della finanza di progetto con diritto di prelazione per il rinnovo della concessione per la gestione dell’A22, richiamando l’Italia all’obbligo di bandire senza indugio una gara trasparente e competitiva per superare definitivamente gli affidamenti in proroga per tutelare i diritti degli utenti e superare le attuali rendite di posizione e i relativi monopoli” – spiega una nota del Comitato No Bretella-Sì Mobilità Sostenibile e del Coordinamento Cispadano No Autostrada Si Strada Scorrimento Veloce -.
“Il Decreto Infrastrutture all’art. 2 della Legge 156/2021 ha disposto che la gara europea per il rinnovo trentennale della concessione della tratta A22 avverrà con la procedura della finanza di progetto.
In pratica la stessa Autobrennero spa realizzerà il progetto, parteciperà alla gara pubblica per la sua realizzazione e nel caso la perdesse, avrà il diritto di prelazione per poter subentrare all’impresa concorrente. Una procedura nata per realizzare nuove opere ma in questo caso applicata anche alla gestione di una infrastruttura esistente, che si trasforma in un paracadute in cui, senza rischi, Autobrennero potrà definire nuove opere da realizzare, con la garanzia di poter subentrare ad altri aggiudicatari”.
“A nostro giudizio questa norma, applicata al rinnovo di una concessione – proseguono Comitato No Bretella-Sì Mobilità Sostenibile e Coordinamento Cispadano No Autostrada Si Strada Scorrimento Veloce – viola il diritto comunitario ed è incompatibile sia con la Direttiva Ue n. 23/2014 sulle concessioni che con l’art. 81 del Trattato istitutivo della Comunità Europea. Così come le 8 proroghe, disposte per legge dal 2014 ad oggi, che hanno permesso senza alcun bando di gara ad Autobrennero spa di continuare a gestire la tratta A22 nonostante fosse scaduta la concessione, sono secondo noi e secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, illegittime.
Tanto la procedura di finanza di progetto applicata al rinnovo della concessione che il diritto di prelazione violano infatti in modo palese i principi di pari trattamento tra imprese e di libera concorrenza. Siamo di fronte per l’ennesima volta al tentativo inaccettabile dell’Italia di impedire ad ogni costo la concorrenza leale allo scopo di favorire Autobrennero spa, così danneggiando utenti e finanza pubblica.
Il paradosso è che, per giustificare le procedure della finanza di progetto, si sovrappongono alle normali attività di gestione e manutenzione, la realizzazione di opere accessorie e nuovi tratti autostradali decisi da Autobrennero, finanziati dai nostri stessi pedaggi, amplificando costi economici e ambientali di un modello di mobilità su gomma di merci e persone anacronistico, superato, inquinante e pericoloso”.
“Se vogliamo veramente risolvere i problemi d’inquinamento del nostro territorio e costruire un modello di mobilità sostenibile e competitivo, anche a favore delle imprese, non può essere lo stesso ente gestore che decide le opere da realizzare, perché è evidente che saranno sempre pensate a favore del proprio sviluppo, anche se conflittuale con gli interessi della collettività.
Per questo, da anni – concludono Comitato No Bretella-Sì Mobilità Sostenibile e Coordinamento Cispadano No Autostrada Si Strada Scorrimento Veloce – chiediamo che la politica abbia il coraggio di prendere in mano il governo di un tema così delicato e prioritario, prendendo atto dei cambiamenti in corso in tutto il mondo e della necessità di liberare la programmazione delle infrastrutture dalle mani di chi le sta gestendo”.