E’ arrivato questa notte a Bologna il convoglio umanitario della Croce Rossa che ha consentito a 9 persone ucraine particolarmente fragili di raggiungere gli ospedali bolognesi dove poter beneficiare di cure e assistenza che diversamente sarebbero state impossibili da garantire a causa della guerra, compromettendone ulteriormente lo stato di salute.
Sono tre donne le pazienti accolte questa notte dal personale di Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. La più giovane, 39 anni, paraplegica e con gravi difficoltà motorie causate da un trauma del 2018 è ora ricoverata presso la Medicina interna diretta da Primiano Iannone. Le altre due hanno 66 e 67 anni, la prima è stata presa in carico dall’equipe di Mauro Silingardi in quanto cardiopatica e con difficoltà motorie causate da un ictus di qualche anno fa. Infine la più anziana, dopo che in Pronto soccorso è stata individuata una fibrillazione atriale di cui la donna non era a conoscenza, è al momento assistita dall’equipe di Clara Cesari che ha rilevato segni di scompenso cardiaco per cui sono in corso ulteriori indagini diagnostiche.
Al Sant’Orsola sono giunte 3 donne di 38, 69 e 61 anni. Molto provate dalle loro condizioni, dal lungo viaggio e ovviamente dalla difficile situazione in cui versa il loro Paese. Subito nella notte, dopo l’accesso in Pronto Soccorso, sono state ricoverate nei reparti specializzati per le patologie di cui sono portatrici e in particolare Oncologia, Ortopedia e Gastroenterologia. Al momento i sanitari hanno prestato le prime cure, stabilizzato le pazienti e cominciato gli accertamenti. Le tre donne non sono in pericolo di vita e le condizioni di salute sono assolutamente stabili.
Il Rizzoli ha accolto la notte scorsa tre donne ucraine con patologie ortopediche complesse. Una di loro è una paziente oncologica di 53 anni, ricoverata nella Clinica Ortopedica Terza a indirizzo oncologico dell’Istituto, assistita con il supporto degli oncologi della struttura di Osteoncologia, Sarcomi dell’osso e delle parti molli. Una trentaseienne, disabile e in attesa di protesi di ginocchio, è ricoverata in Clinica 2, mentre la Clinica 1 assiste una donna di 82 anni, rimasta schiacciata sotto le macerie, con danni alla colonna vertebrale e agli arti inferiori.
Gli ospedali hanno attivato il servizio di mediazione culturale e tutte le consulenze specialistiche, mediche e psicologiche, per offrire la migliore assistenza possibile ai profughi.
Anche in questa occasione la città di Bologna, grazie alla cordata di solidarietà di Croce Rossa e delle Aziende sanitarie bolognesi continua a fornire ospitalità e accoglienza sanitaria ai profughi ucraini, vittime della guerra.