Ci sarà anche una qualificata delegazione del Collegio Imprenditori Edili Emilia domani 4 aprile alla manifestazione nazionale di protesta “S.O.S. SALVIAMO IL SETTORE EDILE” in programma a Roma. Alla loro guida ci sarà il presidente del Collegio Claudio Candini che aderendo alla manifestazione ha sottolineato: “Dobbiamo far sentire la nostra voce al Governo che sta facendo troppo poco per attenuare, almeno temporaneamente, le condizioni opprimenti in cui le nostre aziende sono costrette ad operare. Se non si introducono subito dei correttivi a livello centrale si rischia il fallimento di decine di aziende.”
Tanti, ancora troppi, i temi sui quali è necessario tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica per evitare il collasso di un intero comparto. La cronica mancanza dei materiali, i costi fuori controllo delle materie prime, dei derivati e dell’energia sono solo alcuni esempi eclatanti. I cantieri, sia pubblici che privati, sono a forte rischio di chiusura a causa delle ingenti perdite che si registrano per la netta sproporzione tra i prezzi dei materiali contrattualizzati, anche pochi mesi fa, e quelli che oggi quotidianamente vengono imposti dai fornitori. Dal lato dei lavori pubblici, infatti, i prezzi dei materiali di questi giorni rendono antieconomici i lavori già acquisiti nell’edilizia e nelle infrastrutture pubbliche, le nuove opere ma anche gli interventi di manutenzione più impegnativi: se non si interverrà in modo organico e puntuale, le imprese saranno costrette a lavorare in forte perdita, mettendo a rischio la propria solidità economica e finanziaria, indebolendo pesantemente il settore proprio alla vigilia di un PNRR molto impegnativo, che richiederà invece imprese robuste e strutturate.
L’evidenziarsi poi di un sempre maggior numero di gare pubbliche che vanno deserte fa emergere anche l’esigenza di individuare nuovi meccanismi di aggiornamento dei prezziari pubblici, elemento essenziale per poter affrontare le nuove opere che ci attendono, mettendo le imprese nelle condizioni di poter competere.
“Anche in questo caso sarà una protesta costruttiva che punta a trovare soluzioni comuni sostenibili dal sistema. Al Governo chiederemo interventi urgenti a partire dalla introduzione di regole che offrano la possibilità di rinegoziare, per causa di forza maggiore, i contratti in essere, affinché i lavori proseguano con nuove pattuizioni economiche, che siano adeguate alle condizioni di mercato di questi giorni, stanziando le relative risorse economiche: anche la sospensione può essere un elemento da introdurre quando si ritenga più conveniente una breve attesa per raffreddare prezzi che non sono altrimenti sostenibili Chiediamo infine che si preveda una proroga adeguata e congrua di tutte le scadenze ad oggi previste per il Superbonus 110%, affinché chi ha già iniziato ad investire sulla misura non debba abbandonare, per tutte le difficoltà citate in premessa, i progetti già avviati, mettendo a rischio imprese, lavoratori e famiglie” evidenzia Candini.