La Fondazione Manodori scende in campo a favore dell’emergenza umanitaria causata dal conflitto in Ucraina. L’ente reggiano ha aderito al fondo all’iniziativa di tutte le fondazioni italiane di origine bancaria, per mettere a disposizione 2 milioni di euro da destinare ai profughi che stanno lasciando il Paese in guerra, “in linea con i valori di pace e solidarietà, che da sempre ispirano l’attività delle fondazioni”.
Le risorse andranno a sostenere l’attività di alcune Ong che si sono già mobilitate per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi ucraini e con le quali c’è già un rapporto di collaborazione per il ‘Progetto Migranti’, promosso dall’Acri che associa le fondazioni italiane e che da quattro anni realizza interventi per coloro che abbandonano il proprio Paese d’origine e arrivano in Italia.
“Non avremmo mai pensato – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente Acri – di vedere nuovamente la guerra nel cuore dell’Europa. Ribadendo il profondo sdegno per la brutale aggressione russa, e con l’auspicio che si riprenda prestissimo la strada del dialogo e del confronto civile, ora è urgente farsi carico dell’ingente quantità di uomini e donne in fuga dall’Ucraina. Le fondazioni di origine bancaria si mobilitano rapidamente per dare il loro contributo alle Ong in prima linea nell’accoglienza”.
“Si tratta di un primo segnale, all’interno di quella che si sta configurando come una grandissima mobilitazione di solidarietà del nostro Paese e dell’intera Unione, ennesima testimonianza di un’Europa di pace e convivenza”.
“Le terribili immagini che ci arrivano dagli scenari della guerra in atto – ha detto Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori – suscitano uno spontaneo sentimento di dolore e partecipazione. Ci siamo mossi con l’intento di contribuire ad aiutare coloro che stanno abbandonando la propria casa e, a volte, anche la famiglia. E in molti sono donne e bambini. La Fondazione Manodori ha voluto fare la propria parte per questa emergenza umanitaria, che diventa anche sociale e sanitaria”.