I carabinieri della Compagnia di Castelnovo né Monti, nei giorni scorsi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari emessa dal tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana nei confronti di un 40enne reggiano.
I fatti che hanno portato al provvedimento restrittivo hanno trovato origine all’inizio del mese di settembre 2021. Secondo quanto emerso dalle indagini di una Stazione dell’Appennino Reggiano, l’uomo già in passato era stato arrestato per maltrattamenti ai suoi familiari: innumerevoli episodi di ingiurie, lesioni e minacce, reiterati e così gravi da creare a carico dei genitori una perdurante situazione di sofferenza, angoscia e soggezione psicologica.
All’epoca dei fatti, nello stesso quadro investigativo venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza anche in relazione al reato di estorsione continuata, dove dal racconto delle vittime emergeva come le presunte condotte violente e minacciose del figlio avevano come obbiettivo primario la consegna di somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti e alcolici. Ora l’uomo è finito nuovamente nei guai, poiché il padre, terrorizzato dai presunti nuovi atteggiamenti minatori e aggressivi del figlio e dalle sue insistenti richieste estorsive, si è rivolto ai Carabinieri che raccolti i dovuti riscontri lo hanno segnalato alla Procura reggiana, con la procedura prevista dal cosiddetto codice rosso.
L’uomo, secondo quanto emerso, avrebbe continuato a contattare ripetutamente il padre, anche 15/20 volte al giorno e, tramite messaggi vocali WhatsApp, lo minacciava continuamente di raggiungerlo a casa per spezzargli la gamba e inoltre lo avrebbe minacciato anche di ucciderlo se non gli avesse consegnato il denaro richiesto ed acquistato per lui un appartamento.
L’uomo dovrà rispondere del reato di tentata estorsione aggravata, in quanto perpetrata ai danni del padre ultrasessantacinquenne. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato. Episodi simili si consumano purtroppo non di rado in ambito familiare a causa del consumo di stupefacenti che creando dipendenza altera i rapporti familiari e destano così allarme sociale.