“Il problema del caro-energia riguarda tutto il sistema produttivo nazionale e, naturalmente, impatta in modo molto forte sulle aziende del nostro territorio: tanto gli energivori esposti alla concorrenza internazionale, quanto le piccole imprese che pagano la maggior parte degli oneri generali di sistema in bolletta. I piccoli imprenditori sono penalizzati da una distribuzione iniqua di questi oneri, che finanziano per il 49%, pari a 4,7 miliardi di euro, e che sono dedicati, tra l’altro, alle agevolazioni per le aziende energivore”.
Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, denuncia il problema storico degli squilibri nella struttura della bolletta energetica che colpiscono i piccoli imprenditori. “A causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali – sottolinea Luppi -, le micro e piccole imprese con consumi energetici contenuti sono costrette a finanziare la maggiore quota di oneri per il sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le imprese energivore, e i bonus sociali”.
Questa iniqua distribuzione del carico contributivo, fa notare Lapam, gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le piccole imprese che finiscono per pagare l’elettricità 4 volte di più rispetto a una grande industria.
Qualche esempio aiuta a capire la portata del problema: dai dati Lapam elaborati in questi giorni, una azienda che ha un consumo annuo di 10mila kWh con il costo di gennaio 2021 spenderebbe 630 all’anno, mentre con il costo di novembre 2021 di 2.884 (+ 2.254 euro in un anno); una azienda che consuma 25mila kWh è passata da 1.576 a 7.210 euro (+5.635 euro); una impresa che consuma 50mila kWh passa da 3.151 a 14.421 (+11.270 euro) e una che consuma 100mila kWh da 6.302 a 28.841, con uno spread di 22.539, in pratica il costo di un apprendista che non verrà assunto per far fronte a questo astronomico aumento.
La richiesta del presidente Lapam è netta: “Al Governo impegnato a individuare misure per alleggerire il costo dell’energia, chiediamo la riforma rapida e drastica della struttura della bolletta per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia. E’ necessario ‘estrarre’, almeno parzialmente, dalla bolletta gli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie destinate a finanziare le agevolazioni per gli energivori e il bonus sociale”.
Lapam Confartigianato sollecita inoltre la definizione normativa dei criteri di distribuzione della contribuzione in bolletta, fondati sull’allineamento tra consumi e gettito. E ancora la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica.