Un Natale a luci e ombre quello sugli scaffali e nei negozi. Lo conferma Licom, l’associazione di commercianti aderente a Lapam. Le cose sono andate bene soprattutto per gli articoli da regalo, profumeria e per la pelletteria (dove si è tornati praticamente ai livelli pre Covid), mentre l’abbigliamento e calzature è in attesa dei saldi, che sono in partenza.
Il Natale è andato meno bene del solito per telefonia ed elettronica (che paga il dilagare del ‘Black Friday’, un modello che rischia di mandare in crisi alcune categorie merceologiche e che andrebbe regolato come tutto l’online) e anche per gli alimentari e in generale per la ristorazione, che però rispetto al 2020 scontano il fatto che molte persone hanno raggiunto mete di villeggiatura, cosa che non era possibile fare 12 mesi fa.
“Possiamo dire che le cose sono generalmente andate meglio rispetto al 2020 – conferma Cinzia Ligabue, presidente Licom – ma come sempre si tratta di una media tra chi ha lavorato di più e chi meno. Quello che è certo è che molti clienti sono timorosi per nuovi lockdown e anche per questo hanno acquistato, ma che al tempo stesso c’è molta voglia di uscire e di fare acquisti, di tornare alla normalità”.
La presidente Licom parla anche dei saldi che sono in partenza: “E’ assolutamente necessario rivedere in profondità questo sistema, che crea confusione nei consumatori, penalizza gli esercizi commerciali nei confronti di chi vende su internet e impedisce di fatto una concorrenza leale, perché i negozi devono rispettare regole che altri non sono tenuti a rispettare. Diciamo da tempo che servono regole diverse e speriamo di essere ascoltati da chi può e deve intervenire”.