Dopo gli Accordi dedicati alla rigenerazione di beni comuni e usi temporanei di spazi e parchi urbani che, da luglio scorso, hanno dato vita al festival a Villa Levi e alle iniziative al parco della Reggia di Rivalta, nei goirni scorsi Comune, associazioni, cooperative sociali, parrocchie, scuole e singoli cittadini hanno sottoscritto – in Sala del Tricolore, alla presenta del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore alla Partecipazione Lanfranco De Franco – i primi quattro Accordi di cittadinanza relativi al filone tematico di “Spazi e reti di Comunità”.
Un filone di lavoro trasversale a tutti gli ambiti territoriali e finalizzato a dare vita a progetti, attività, iniziative e servizi di prossimità, dedicati ai diversi target di residenti nei quartieri della città, a partire da quelli più fragili. In particolare, ieri sera in Sala del Tricolore sono stati firmati gli Accordi relativi ai territori degli ambiti A (Cadè, Cella, Roncocesi, Cavazzoli, Gaida), B (Pieve Modolena, Carrozzone, Regina Pacis, Bell’albero, Premuda, Orologio, Roncina), E (Mirabello, Ospizio, San Maurizio, Villaggio Stranieri) e H (San Prospero Strinati, Tondo, Gardenia, Tribunale, San Paolo, Santa Croce) con oltre 90 cittadini e rappresentanti di associazioni che si sono impegnati a realizzare e co-gestire progetti per il proprio territorio. Martedì 14 dicembre seguirà la firma di altri 4 Accordi di cittadinanza che completeranno il territorio cittadino.
“Questi progetti sono molto importanti perché riguardano le relazioni di prossimità nei quartieri, la capacità di fare rete per il bene comune tra istituzioni, associazioni, realtà territoriali e singoli cittadini – dice l’assessore comunale a Partecipazione e quartieri Lanfranco De Franco – La pandemia ci consegna una forte richiesta di ritorno alla socialità e ai rapporti di vicinato, con alcune istanze trasversali a tutti i progetti come la sostenibilità, la cultura, il dialogo intergenerazionale e interculturale. Scegliere di portare avanti dei progetti collaborativi, in cui tutti coloro che siedono al tavolo di lavoro sono chiamati a dare un contributo attivo, richiede più tempo ed energie rispetto a forme tradizionali come i bandi. Ma crediamo che sia una fatica ben spesa perché permette di far nascere progetti maggiormente calati sulla realtà dei singoli quartieri e delle sfide che vogliamo affrontare. In più per noi è fondamentale la creazione delle reti tra soggetti, dello scambio reciproco di competenze, che spesso trovano poi strade autonome di collaborazione anche al di là dei progetti comunali. Grazie dunque a tutte le persone che hanno accettato la nostra proposta, sono state nel lungo percorso di confronto sui progetti e sono arrivati firmare gli accordi, sempre accompagnati dal lavoro fondamentale degli architetti di quartiere. Reggio si conferma città delle persone, della collaborazione e della cooperazione per il bene comune.”
Nonostante il periodo di emergenza sanitaria, infatti, anche quest’anno è proseguito il lavoro di ascolto e progettazione condivisa nei quartieri. I laboratori dedicati al tema “spazi e reti di comunità” hanno avuto come obiettivo quello di disegnare soluzioni per servizi di prossimità territoriale capaci di rispondere ai bisogni di cura, inclusione e socializzazione emersi dalla fase di ascolto condotta nei mesi scorsi attraverso diverse modalità e strumenti. È stato scelto questo titolo “spazi e reti di comunità” per sottolineare come il pensare e il lavorare insieme siano valori aggiunti per la comunità, sia in termini di risultati e opportunità che possono essere raggiunti per i cittadini sia − a un livello più profondo − per costruire nel tempo reti di collaborazione stabili e costruire o rafforzare un senso comunitario radicato e diffuso. All’interno di questo filone di lavoro hanno trovato spazio anche i temi e le progettualità portate avanti dal Servizio Intercultura del Comune. Sempre più, infatti, l’integrazione delle diverse culture presenti nella nostra città assume i connotati di una politica trasversale agli ambiti di intervento dell’Amministrazione. Se l’orizzonte strategico è comune a tutto il territorio comunale, per ciascuno degli ambiti territoriali esso ha assunto valenze diverse, in ragione dei temi emersi durante la fase di ascolto della cittadinanza, in particolare i focus group ed è quindi stato declinato in progettualità diverse tra loro.
Si va dai progetti di potenziamento dell’offerta di attività pomeridiane per bambini e ragazzi alla sperimentazione di usi collaborativi per le sale civiche; molti i progetti dedicati all’inclusione dei cittadini stranieri, in particolare le donne e i bambini con un approccio innovativo, caratterizzato dalla dimensione interculturale a tutto tondo, non solo dall’apprendimento delle competenze linguistiche: diventare cittadini vuole dire anche partecipare alla vita della comunità, valorizzare e mettere a disposizione le proprie competenze, essere disponibili ad apprendere quelle degli altri e delle altre culture.
Resta sempre in primo piano tra i bisogni che caratterizzano i quartieri il tema dell’ambiente, inteso come spazio pubblico frubile, di qualità e accessibile, soprattutto in bici o a piedi. Da qui i progetti per la tutela e salvaguardia delle risorse, il potenziamento dei percorsi verdi, la fruizione dei parchi, le passeggiate come momenti di socializzazione e valorizzazione del paesaggio. E dei suoi prodotti, a partire da quelli delle aziende agricole e produzioni locali.