Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021, l’attività del Corpo di Polizia Locale Bassa Reggiana, e della sezione di Polizia Giudiziaria in particolare, è stata improntata sempre più al supporto e alla tutela delle fasce più deboli, ossia donne e minori. Questa attività ha richiesto un impegno crescente, sia in termini di ore dedicate dal personale alla trattazione dei casi, sia per quanto concerne l’impegno dedicato all’aggiornamento professionale necessario per restare al passo con le modifiche legislative che in questi anni si sono succedute.
“Possiamo dire, senza tema di smentita, che l’ufficio di Polizia Giudiziaria è diventato un punto di riferimento sul territorio dell’intera Unione Bassa Reggiana, sia per i cittadini, spesso parti lese, che per gli stessi servizi” ammette il comandante del Corpo Unico, Carlo Alberto Romandini.
“Infatti – aggiunge il comandante – oltre ad aver condotto numerose indagini d’iniziativa o a seguito della ricezione di formali denunce, l’Ufficio ha lavorato in sinergia con tutte le istituzioni presenti sul territorio. In questo quadro, l’Ufficio di Polizia Giudiziaria ha affiancato e supportato, anche in pieno lockdown, sia il servizio sociale area adulti che il servizio sociale area minori, garantendo la presenza di operatori di Polizia Locale in occasione di situazioni a rischio. Per esempio, le comunicazioni dei provvedimenti del Tribunale per i Minorenni di Bologna ai famigliari dei minori sotto tutela, durante lo svolgimento di tutte le attività attinenti l’esecuzione delle procedure di allontanamento d’urgenza ex art. 403 CC, e le attività connesse alla messa in sicurezza delle vittime e degli stessi operatori. Tutta l’attività è stata caratterizzata da una scelta, operata a monte, di operare nella massima discrezione, non pubblicizzando i singoli episodi, al fine di garantire la riservatezza delle persone offese e di evitare l’esposizione ad ulteriori rischi di vittimizzazione”.
A distanza di cinque anni ecco un bilancio schematico dell’attività svolta che può essere utilizzato anche al fine di orientare le politiche sociali dell’Unione Bassa Reggiana su tematiche e necessità presenti sul territorio.
L’Ufficio di Polizia Giudiziaria in questi 5 anni ha trattato:
– 37 casi che hanno visto donne maggiorenni vittime di violenza. Un caso ha riguardato una giovane indotta al matrimonio;
– la posizione di 84 minori vittime di violenza diretta o assistita. In 11 casi l’indagine ha riguardato situazioni in cui i minori erano vittime di abusi sessuali mentre in 2 casi la violenza si è concretizzata in tentativi di induzione al matrimonio. In 3 occasioni gli agenti sono riusciti a rintracciare minori che si erano allontanati volontariamente dalla famiglia.
L’attenzione alle problematiche sociali ha portato l’ufficio ad interessarsi sempre più alle tematiche che coinvolgono i giovani e in questo quadro, anche a seguito della sottoscrizione del protocollo “Scuole libere dalla sostanze illegali” sottoscritto con il mondo della scuola e altre istituzioni, è stata intensificata l’attività di osservazione e contrasto ad alcuni fenomeni che generano allarme sociale.
Negli ultimi due anni sono stati 31 i minori deferiti alla Procura per i Minorenni di Bologna aver commesso reati (di cui 20 nel 2021). Tra questi in particolare si evidenziano 4 minori indagati per spaccio e detenzione sostanze stupefacenti, 3 minori indagati per rissa, 10 minori indagati per danneggiamenti, 9 minori indagati per furto e 1 minore indagato per detenzione di materiale pedo-pornografico.
In alcuni di questi casi, in presenza dei requisiti previsti dalla legge della lieve entità del danno, del pentimento e dell’esistenza di condizioni familiari e sociali che potessero far pronosticare che in futuro il minore si potesse astenere dal commettere altri reati, sono stati avviati percorsi di “mediazione penale” destinati a convogliare la pena in lavori di pubblica utilità.
Sempre costante è stata l’attenzione dedicata alla formazione che ha visto gli agenti partecipare a corsi di specializzazione sulla violenza di genere e sulla nuova normativa del cosiddetto Codice Rosso.
Si rileva altresì la partecipazione fattiva al tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti di Polizia Locale, Ausl, Servizi Sociali area minori e adulti, Associazione Non da Sola, Medico Legale, che ha portato alla sottoscrizione di uno specifico protocollo operativo che, dopo un periodo di interruzione per l’isolamento dovuto al Covid 19, ha ripreso a funzionare consentendo a tutti gli attori di ritrovarsi periodicamente per confrontarsi e migliorare i servizi.