Il cantiere per la realizzazione della nuova Cra Ramazzini è ripartito dopo che Domus Assistenza, aggiudicataria del lotto, ha assegnato i lavori a una nuova impresa, vista la rinuncia del precedente soggetto edificatore. Nel frattempo, è stato rivisto il progetto: la struttura, destinata a sostituire il Ramazzini di via Luosi che conta 70 posti, prevederà 20 posti in più, anziché un Centro Diurno, inconsiderazione dell’esperienza maturata durante l’emergenza Covid. Infine, si è sbloccata la situazione del lotto Madonnina dove è prevista la realizzazione di un’ulteriore Cra; il soggetto attuatore prevede di avviare i lavori entro il prossimo anno.
È quanto, in estrema sintesi, ha detto l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli nel Consiglio comunale di giovedì 11 novembre, rispondendo all’interrogazione di Sinistra per Modena, illustrata da Walter Stella, sullo stato dei lavori per la realizzazione della nuova Cra nell’area tra via San Faustino e via Padovani. L’istanza chiedeva i motivi del blocco del cantiere e i tempi per la conclusione; se l’impresa si sia ritirata e cosa stia facendo Domus Assistenza per garantire il rispetto della consegna; se un eventuale ritardo possa creare problemi nell’accoglimento delle nuove richieste di inserimento in Cra.
Su quest’ultimo punto l’assessora Pinelli ha spiegato che il problema non si pone, visto che “quella in costruzione in via Padovani è in sostituzione della struttura Ramazzini, tuttora funzionante in via Luosi. E che se le domande d’ingresso in Cra dovessero aumentare molto (le graduatorie mostrano invece un andamento altalenante) saranno utili i 20 posti aggiuntivi previsti dal nuovo progetto, al posto del Centro diurno”.
Più in dettaglio, Domus Assistenza ha fatto sapere che l’attività di costruzione della Cra intitolata a Vittoria ed Ermanno Gorrieri, sul lotto Windsor Park, è proceduta normalmente con la realizzazione dell’opera grezza fino a maggio 2021, quando l’impresa, che nel frattempo aveva cambiato nome in Pigeco srl, hanno informato che a causa dei costi incrementati delle materie prime, non sarebbe stata in grado di procedere. A luglio Domus aveva già raccolto proposte di subentro e ha proceduto a una nuova assegnazione che ha previsto la riattivazione del cantiere a fine agosto. L’assessora ha spiegato che Domus ha impegnato il nuovo soggetto edificatore a ripartire subito, rispettando per quanto possibile le scadenze; è evidente che la consegna del nuovo edificio non sarà entro l’anno come previsto: le imprese subentrate prevedono la consegna a giugno 2022 e si calcola che si potrà procedere al trasferimento nella nuova sede dopo luglio.
L’assessora ha infine colto l’occasione per informare il Consiglio comunale che il contenzioso che bloccava i lavori per la realizzazione di una seconda Cra, prevista in zona Madonnina, è stato archiviato dal Giudice per il ritiro del ricorso. Si è in tal modo potuto avviare il percorso amministrativo per il rilascio del permesso a costruire. Nel cronoprogramma concordato con all’aggiudicatario l’inizio dei lavori è previsto dunque entro l’ottobre del prossimo anno e il completamento entro la fine del 2023.
In seguito alla trasformazione in interpellanza, sul tema è intervenuta la consigliera Enrica Manenti del M5s che ha chiesto se sul progetto per la Cra ex Ramazzini, concepito prima della pandemia, sia stata prevista qualche modifica “con l’introduzione di spazi per l’isolamento, ma anche tenendo conto della necessità di creare servizi speciali per malati con patologie dementigene, in particolare l’Alzheimer, rispetto al quale i dati dimostrano una preoccupante aumento”.
Nella replica, Stella ha infine sottolineato: “Siamo dell’idea che l’Amministrazione sulle aree concesse in diritto di superficie per realizzare strutture, pur non essendo il primo attuatore, debba essere molto più attento a vigilare sulla realizzazione e sul rispetto dei tempi. Auspichiamo che la nuova conclusione lavori venga rispettata e faccio appello affinché il Comune monitori in maniera più pressante e assidua i lavori: un ulteriore rinvio porterebbe problemi e non sarebbe una bella immagine della città”.
In chiusura di dibattito, l’assessora Pinelli ha precisato che “Domus e Comune hanno fatto modifiche in corsa revisionando il progetto della Cra di Windsor Park sulla base dell’esperienza maturata durante la pandemia, come per esempio è stato valutato inopportuno realizzare nella struttura residenziale un centro diurno, con ospiti che vanno e vengono e altrettanto inopportuno condividere in qualche modo il personale”, per cui si è deciso di non tenere lasciare in altra sede il Centro diurno, realizzando invece ulteriori posti residenziali”.