Venerdì 12 novembre, a partire dalle ore 17.30, proseguono le lezioni del ciclo dedicato al tema Viaggio. Esperienza del limite e conoscenza dell’alterità nella cultura occidentale, ideato dal Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena.
L’incontro, dal titolo Per terra e per mare. Viaggi reali e immaginari nella letteratura inglese di epoca romantica, sarà tenuto da Diego Saglia, professore di Letteratura inglese presso l’Università di Parma, dove dirige il Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali. Membro del comitato editoriale della rivista «Victoriographies», si occupa della letteratura e della cultura del periodo romantico, con particolare attenzione per i temi dell’esotismo, dell’orientalismo e del gotico e per autori quali Jane Austen, Walter Scott e Lord Byron. Si interessa inoltre dei rapporti tra le tradizioni culturali europee tra XVIII e XIX secolo. Oltre a curare opere di Byron, di recente ha pubblicato: European Literatures in Britain, 1815-1832. Romantic Translations (Cambridge 2019); Byron in Italia (a cura di, Argelato 2020).
Con l’Ottocento, l’esperienza del viaggio, pur conservando solidi rapporti con la realtà, diventa nella letteratura un’esperienza di tipo interiore che assume molteplici significati, tutti riconducibili all’aspetto dominante della sensibilità romantica: l’inquietudine. Vi è molto spesso un legame fra la vita dei letterati che viaggiano incessantemente e i personaggi delle loro opere. Significativo, ad esempio, è il caso di Lord Byron. Una posizione centrale nella sua produzione è occupata proprio dal Mar Mediterraneo, che egli percorse per la prima nel 1809 da Gibilterra fino al Levante, toccando la Sardegna e la Sicilia, poi Malta e le isole greche dello Ionio prima di attraccare in Albania e procedere via terra verso la Grecia continentale. In questo periodo, il mare interno è in un certo senso un mare inglese, visto che la Gran Bretagna, con la sua Royal Navy, è la principale potenza occidentale nello scacchiere mediterraneo. Nelle sue opere, tuttavia, Byron tende a raffigurare il Mediterraneo come un mare senza regole, percorso da pirati e avventurieri e da mercanti di esseri umani. Un mare che è luogo di scontri tra potenze in conflitto, come nel Giaurro, i cui personaggi principali, un avventuriero di origini veneziane e un pascià turco, incarnano le tensioni tra Oriente e Occidente che fanno da contesto a una trama frammentaria intessuta di passioni travolgenti e combattimenti sanguinosi. Un mare, inoltre, in cui la civiltà può tramutarsi improvvisamente in barbarie, come in Don Juan, dove, prima di approdare sull’isola di Haidée, il protagonista fa naufragio e, salvatosi su una scialuppa con pochi altri, si vede costretto al cannibalismo per sopravvivere.
Non solo la dimensione marina è ambientazione e tema portante in molte opere di Byron, ma il Mediterraneo è anche una componente essenziale della sua biografia e della sua leggenda personale, in particolare della sua permanenza in Italia e di come, in Italia, ci si è appropriati di Byron.
La conferenza si tiene presso il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo (via San Carlo 5, Modena), con inizio previsto alle ore 17.30, nel pieno rispetto delle prescrizioni locali e nazionali per il contenimento del contagio da Covid-19. La lezione è aperta al pubblico, fino a esaurimento posti, mediante prenotazione all’indirizzo www.fondazionesancarlo.it o al numero 059.421210.
La conferenza sarà trasmessa anche in diretta web sul sito www.fondazionesancarlo.it. Attraverso i canali di streaming sarà possibile interagire in diretta con la conferenza inviando commenti e domande. L’incontro, come tutti gli altri del ciclo, sarà poi inserito nell’archivio conferenze presente su www.fondazionesancarlo.it, dove sarà accessibile gratuitamente. Per informazioni: 059.421210.