Un’unità mobile per facilitare l’accesso ai servizi sanitari ai migranti e richiedenti asilo che si trovano sul territorio della provincia di Modena. Sta proseguendo la sua attività il camper dell’Azienda USL di Modena, acquisito nell’ambito del Progetto Icare, iniziativa su vasta scala avviata nel 2019 e promossa dalla Regione Emilia-Romagna, finanziata dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea. Con la sua azione, il mezzo si propone di rispettare i principi per cui è nato ICARE, cioè informare, orientare e assistere quella fascia di popolazione straniera assicurando una risposta ai bisogni di salute il più possibile omogenea e di sistema.

In particolare, in questo periodo il camper è prevalentemente dedicato all’emergenza covid, sia per effettuare i tamponi che per erogare eventuali vaccinazioni nelle comunità chiuse, nelle aree più lontane dai servizi sanitari e nei luoghi di vita e di lavoro del target di riferimento. Questo eviterà le difficoltà legate agli spostamenti, facilitando l’accesso ai servizi offerti, ed erogando tutte le azioni covid-correlate possibili sia in termini di prevenzione che di contrasto della diffusione della pandemia.

In questi giorni il camper ICARE sta facendo tappa in diversi luoghi della città di Modena e per l’occasione gli operatori distribuiranno alle persone incontrate anche cappelli e guanti in lana, in vista dell’arrivo della stagione fredda. Verranno inoltre consegnati opuscoli informativi relativi al covid e alle pratiche di buona salute. Ad oggi, le persone vaccinate con il camper in sedute esterne sono state circa 700, e altre 500 all’interno del Punto Vaccinale di Modena dove il mezzo è stato utilizzato come ufficio dedicato per la mediazione.

 

Queste le prossime tappe:

Oggi, mercoledì 13 Ottobre presso Porta Aperta in strada Cimitero San Cataldo (dalle ore 9 alle ore 14). Venerdì 15 Ottobre presso la Moschea in via Portogallo (dalle ore 12 alle ore 14)

 

I numeri del progetto

Progetto I.C.A.R.E. Integration and Community Care for Asylum and Refugees in Emergency

Dal 2019 a oggi, il progetto ICARE vede 4 Regioni partner (Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia); 27 azienda sanitarie territoriali coinvolte; 27 team multidisciplinari; 11 percorsi clinici avviati; 350 operatori e 450 mediatori;  4274 migranti presi in carico dai percorsi; 8102 migranti con Medico di Medicina Generale; 4791 migranti coinvolti in attività Covid correlate; 100 workshop/webinar organizzati su prevenzione e sani stili di vita; 32 attività formative rivolte a professionisti sanitari, operatori sociali e mediatori. Info su www.progettoicare.it/

“Grazie all’utilizzo dell’ambulatorio mobile siamo in grado di offrire interventi di prossimità per fornire assistenza sanitaria alle comunità solitamente più difficili da raggiungere – spiega Daniela Spettoli, Responsabile locale del progetto -. Tra gli altri obiettivi c’è facilitare l’accesso alle cure e sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione e somministrare le dosi vaccinali, intervenendo così fattivamente nel contrasto alla pandemia. Questo grazie anche a una grande azione di coordinamento tra i centri vaccinali, i comuni e le associazioni del territorio”.

“Nei mesi di agosto e settembre il Camper ICARE è stato impegnato in diverse giornate dedicate alle vaccinazioni, in particolare 6 sedute per le persone ospitate nei Centri di Prima accoglienza e Minori non accompagnati, in collaborazione con gli Enti che gestiscono i Centri e sempre con il contributo di diverse Mediazioni Culturali – afferma Cecilia Pellicciari, Responsabile del Punto Vaccinale di Modena -. Nel mese di settembre, poi, è iniziata l’attività itinerante in provincia. In particolare, le tappe programmate a Porta Aperta hanno l’obiettivo non solo di proporre la vaccinazione, ma di aiutare le persone a regolarizzare la loro posizione per l’accesso alle cure sanitarie”.

“In questa fase ci dedicheremo soprattutto ai richiedenti asilo accolti nei centri di prima accoglienza – afferma Fausta Guidetti, una delle coordinatrici del Punto vaccinale di Modena, che ad agosto e settembre si è occupata dell’accoglienza e gestione delle vaccinazioni alle persone accolte nei Cas e minori non accompagnati insieme al Dipartimento di Salute Pubblica -. E’ un percorso importante, fatto in collaborazione con le associazioni del territorio che si occupano di migranti, così come previsto dal progetto ICARE. L’auspicio è che l’adesione possa essere ampia, per contribuire ad aumentare la copertura di quella fetta di popolazione che ha più difficoltà ad accedere alla campagna vaccinale”.