Compravendite di immobili residenziali diminuite in Provincia di circa il 5%, prezzi in aumento in una forbice tra l’1,5 ed il 3%, ricerche di immobili sempre più orientate verso zone periferiche, mercato di negozi e capannoni fermo, lieve diminuzione dei canoni liberi delle locazioni.

E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine sul mercato immobiliare, relativa al I° semestre dell’anno, condotta da FIMAA-Confcommercio su un panel di agenzie della provincia di Modena.

VOLUME COMPRAVENDITE RESIDENZIALE

Il settore residenziale, nonostante il volume di compravendite sia calato, sul I° semestre del 2020, di circa il 5%, continua a dare segnali di vitalità, trainato dalla performance su immobili nuovi, usati e ristrutturati in particolare nelle zone semicentrali e da tassi di interesse sui mutui rimasti ai minimi storici.

“La garanzia di Stato all’80% con ISEE fino a 40mila euro – sottolinea Raffaele Vosino, presidente provinciale di FIMAA-Confommercio – , l’eliminazione delle imposte di registro, ipotecaria, catastale e il credito credito d’imposta pari all’IVA della cessione, oltre agli altri incentivi già presenti da tempo, sono state e saranno una spinta all’acquisto per tante giovani famiglie”.

PREZZI VENDITE RESIDENZIALE

I prezzi sono aumentati in una forbice tra l’1,5 ed il 3%: nella città capoluogo il costo medio delle abitazioni nuove è compreso tra i 2.300 euro/mq per le zone periferiche e i 3.100 euro/mq per il centro, mentre per le abitazioni ristrutturate si va dai 2.000 euro/mq per il centro ai 1.450 euro/mq per la periferia. In media, la forbice a livello provinciale, va dai 650 euro/mq di Polinago ai 1.900 euro di Modena, passando per i 1.300 di Carpi, i 1.600 di Maranello, i 1.000 di Mirandola, i 1.150 euro di Pavullo, i 1.350 di Sassuolo, i 1.400 di Sestola e Vignola.

MERCATO LOCAZIONI

La pressione, in particolare sulla città capoluogo, è ancora diminuita, anche in conseguenza di minori afflussi sul territorio di lavoratori, studenti e turisti, ma le dinamiche di mercato hanno fatto sì che i canoni siano calati di circa il 2% sull’analogo periodo del 2020.

NUOVE TENDENZE

“La pandemia – puntualizza Raffaele Vosino, – ha accelerato una evoluzione fondata sulla ricerca di immobili più grandi dove ci sia una camera destinata allo smartworking, più tecnologici, più green, con terrazzi e giardini esterni dove poter “respirare” nonostante le restrizioni: di conseguenza le ricerche, di immobili da ristrutturare, sono state orientate verso le zone semicentrali, dunque in controtendenza rispetto al passato”.

MERCATO NEGOZI E CAPANNONI

Il mercato non residenziale modenese continua invece ad essere stagnante nei primi 6 mesi dell’anno, condizionato dall’emergenza Covid che solo da maggio ha cominciato ad attenuarsi, con la conseguenza di far riprendere fiato al segmento dei negozi.

PREVISIONI

“Per come sono andati i primi 6 mesi – conclude Vosino – è prevedibile un incremento del numero di compravendite anche nel secondo semestre, unito ad una sostanziale stabilità dei prezzi. Bisognerà poi vedere se arriveranno sul mercato nuove abitazioni a seguito dello sblocco di cantieri: se questo accadrà, il mercato degli affitti liberi si ridimensionerà ulteriormente”.