I lavoratori dell’azienda Maglione Srl, del Gruppo Sarni impiegati nell’area di servizio Secchia Est (sull’autostrada all’incrocio tra la A1 e la A22), dopo l’apertura dello stato di agitazione del 9 giugno scorso, confermato anche nell’assemblea del 14 luglio, hanno dichiarato un nuovo sciopero a sorpresa di 4 ore, dopo quello del 25 giugno, per oggi domenica 18 luglio, con presidio all’esterno del punto vendita. Lo comunicano la Rsa di Maglione Secchia est e le organizzazioni Filcams Cgil di Modena e Uiltucs Uil di Modena e Reggio Emilia.
“L’adesione allo sciopero è stata del 90% su un totale di 15 lavoratori dipendenti e 4 stagionali, che alle 12.30 hanno scelto di interrompere la loro attività lavorativa e abbandonare le casse, il ristornate e il market del punto vendita per dire una volta per tutte “Basta” ad un’azienda che rimane sorda alle tante richieste” afferma la nota di Filcams/Cgil e Ultucs/Uil Modena.
“Dopo il primo sciopero l’azienda non ha mostrato nessuna volontà di comprensione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, spiegano Giulia Casamassima della Filcams Cgil ed Eleonora Tatulli della Uiltucs Uil, siamo arrivati al culmine dopo anni di tentativi di dialogo e di ricerca di una soluzione diversa ai problemi, che però continua a non trovare risposte”.
“Parliamo di un’azienda che, già ai tempi in cui la proprietà era di Gustofast, oltre a non aver mai siglato un accordo con le organizzazioni sindacali per il passaggio in Maglione, non ha mai garantito nemmeno l’anticipo dell’ammortizzatore sociale, lasciando soli i propri dipendenti in un momento difficile dal punto di vista economico, senza mai garantire un confronto sull’equa rotazione dello strumento, incalzano le sindacaliste. Da ormai un anno i lavoratori vivono un situazione complicatissima con bacini di ferie non fruite che arrivano anche a 400 o 500 ore, segnale di un mancato riposo psicofisico che è, invece, obbligatorio garantire”.
Sullo striscione dei lavoratori campeggia la scritta “I vostri profitti con i nostri diritti. Lavoro sì, ma non così”.
“Proseguiremo con le ulteriori ore di sciopero votate dai lavoratori in assemblea se l’azienda non farà un passo verso di noi – spiegano Emanuela Ambrosi e Donatello Lomolino delegati sindacali del punto vendita – abbiamo i colleghi convinti di questa protesta e che ci chiedono di andare avanti con dignità”.