Negli ultimi tempi, in continuità con un modello gestionale da corpo separato dello Stato, il sistema sanitario regionale va facendo scelte non condivise dalla collettività, anzi arricchite, in peius, dai “caporali” locali.
Per non allargare il perimetro di critica, basterebbe solo citare l’area Nord modenese, con la forte penalizzazione di Mirandola e quella Sud con lo scandalo “ punto nascita Pavullo e poche soldi per interventi strutturali, tipo Hospice e Case della Salute.
Per stare a casa nostra, abbiamo ricevuto a Sassuolo, una strana visita, tra l’istituzionale ed il privato, dell’Assessore Regionale alla Salute.
La notizia che circolava nelle segreti stanze, fin da marzo, l’acquisto da parte della AUSL di Modena del capitale del socio ATRIKE’spa , nell’ospedale di Sassuolo e l’azzeramento degli scandalosi patti parasociali che hanno condizionato la gestione dell’Ospedale per ben 15 anni, nonché del prezzo da pagare, al di fuori di ogni logica valutativa in quantità e qualità…..per chi si intende di valutazioni di aziende, basta una occhiata allo stato patrimoniale dell’ospedale di Sassuolo.
Un cittadino, con un minimo di conoscenza e di logica avrebbe dovuto capire che qualcuno, in accordo nelle segreti stanze, aveva studiato un ospedale con specialità fuori PAL…..la programmazione democratica ha subito a Sassuolo, un grave affronto.
Un investimento di soldi pubblici di circa 80 milioni, produce un ristoro da utilizzo struttura di circa 2 milioni anno…..tra l’altro “ abbuonato” nell’anno 2020.
Che dire della libera professione, che nell’anno 2019 ha prodotto un fatturato di 2,5 milioni di euro, mentre l’attività ambulatoriale da Servizio Sanitario Nazionale……ha tempi biblici.
Che dire dello sgarbo istituzionale nei confronti del Sig. Sindaco di Sassuolo ,città dove e collocata la struttura ospedaliera, tenuto all’oscuro delle manovre delle IDI di marzo.
Cosa dire delle promesse fatte dall’Assessore circa il mantenimento delle professionalità cresciute nell’ospedale di Sassuolo ?
Proprio in queste ore, abbiamo imparato, dalla stampa, che una apprezzata professionista, in applicazione di una vergognosa norma statale ( art 4 del D.L. 44/2021 diretta per tutte le professioni e gi operatori del comparto sanitario) è stata allontanata dal reparto di competenza.
Al netto delle valutazioni personali o di gruppo, circa il ricorso al TAR , la cittadinanza è preoccupata che la funzione Day Service Oncologico è stata privato di una importante ed apprezzata figura di operatore medico con l’allontanamento dal reparto…..autodichiarata , con motivazione scientifica, no vax.
Operatori, pazienti, popolazione, chiede, la revisione dell’atto della dirigenza AUSL ed Ospedaliera, per destinare la stessa a funzioni , previste dalla norma……forse è sfuggito che la prescrizione termina al 31 dicembre 2021 e che, intanto, può essere adibita a funzioni di supporto e non a contatto con il paziente.
(Mario Cardone)