“Stiamo lavorando a un obiettivo prioritario: completare la campagna vaccinale per raggiungere quella protezione di comunità che possa tutelare la salute delle persone e dell’intera comunità regionale, soprattutto dei più fragili. Obiettivo al quale sono certo tutti vogliano concorrere. Questa Regione ha già ottenuto due importanti risultati per ciò che riguarda la vaccinazione in corso e che speriamo possa procedere spedita con la fornitura adeguata di vaccini. Ricordo infatti che ad oggi è già vaccinato il 100% dei degenti nelle Cra, la quasi totalità dei fragili e oltre il 90%, come prima dose, degli over 60, ai quali stiamo garantendo proprio in queste settimane il completamento del ciclo vaccinale.
Un altro obiettivo fondamentale per noi è la vaccinazione del target scolastico, rispetto al quale abbiamo già vaccinato oltre l’80% del personale docente e non docente. Ora riteniamo prioritaria la vaccinazione degli studenti 12-19enni, proprio per garantire una maggiore sicurezza al mondo scolastico”.
Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che prosegue: “E’ proprio a quei genitori che temono misure discriminatorie in vista del prossimo anno scolastico che mi rivolgo per riaffermare alcuni punti fermi. Il primo è che mai, io personalmente e come Regione Emilia-Romagna, abbiamo cercato di favorire la Didattica a distanza se non nell’ambito di misure volte e prevenire o ridurre il contagio: per noi la scuola sono le lezioni in presenza e per questo lavoriamo. In secondo luogo, i provvedimenti per la scuola li decidono le autorità scolastiche e il mondo della scuola stesso, non ci sono quindi misure sulla scuola decise dalla Regione o in preparazione. Ultimo punto, ho detto, e ribadisco, che fra le priorità, in Emilia-Romagna, coerentemente con la campagna nazionale, c’è la vaccinazione dei giovani 12-19 anni, proprio in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico a settembre. Nell’ambito della discussione dei prossimi protocolli di sicurezza sanitaria per la riapertura delle scuole penso che , in caso vi fossero altri focolai nelle scuole, sia giusto considerare e valutare da parte delle autorità sanitarie nazionali anche la condizione della copertura vaccinale, proprio per garantire il massimo possibile le lezioni in presenza”.