Diari, memorie, racconti autobiografici ed epistolari sono fonti preziose per lo studio della vita quotidiana delle comunità in una prospettiva storica che non si occupi solo dei grandi eventi politici, ma anche delle vite di persone ‘comuni’. Questa tipologia di testi riescono ad oltrepassare la sfera privata intrecciandosi con la dimensione politica e con la storia collettiva, rappresentando un’occasione unica per ricostruire la storia dei mutamenti sociali e culturali con fonti nuove. Attraverso le scritture autobiografiche delle donne, in particolare, si possono approfondire l’evoluzione delle soggettività femminili, le relazioni tra i sessi nella dimensione personale e familiare, le reti di solidarietà tra donne e la loro partecipazione alla comunità locale.
Il Centro documentazione donna avvia il percorso partecipativo “La tua storia, per la Storia” con una chiamata alla città affinché gli scritti delle donne modenesi vengano depositati presso l’archivio dell’Istituto culturale. Una selezione di documenti, previa autorizzazione, verrà poi digitalizzata in sinergia con il Centro interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities (DHMoRe).
Con questa iniziativa il Centro documentazione donna, che conserva già un patrimonio archivistico notificato “di notevole interesse storico” dal Ministero della Cultura-Soprintendenza archivistica dell’Emilia-Romagna (40 fondi di associazioni e movimenti femminili, organismi di parità e di singole donne, per un totale di circa 4000 faldoni e 9000 fotografie), intende creare una nuova sezione d’archivio dedicata alle scritture autobiografiche femminili.
“Vogliamo fare emergere le fonti private e i punti di vista esperienziali femminili perché riteniamo siano rappresentativi della storia collettiva della nostra comunità – ha dichiarato la presidente del Cdd, Vittorina Maestroni – conserviamo già qualche scritto autobiografico nei fondi personali da noi depositati, ma i contenuti di tono esclusivamente intimo e quotidiano sono pochi poiché il materiale riguarda principalmente l’attività politica di donne che hanno ricoperto incarichi pubblici. Grazie a questo progetto possiamo avviare una raccolta sistematica per recuperare documenti e ricomprendere nella storia il contributo di una maggioranza femminile solitamente silenziosa e assente”.
L’iniziativa “La tua storia, per la Storia” rientra nel progetto In prima persona femminile. Diari, memorie, epistolari tra soggettività e storia”, finanziato dalla Fondazione di Modena con il patrocinio del Comune di Modena. Il progetto, iniziato lo scorso autunno con le prime fasi di ricerca e mappatura del materiale autobiografico di donne modenesi depositato negli archivi cittadini e nazionali, è proseguito con la costruzione di un’ampia rete di collaborazioni fra cui il Coordinamento Donne Spi Cgil di Modena, l’Università per la Libera Età Natalia Ginzburg, il Circolo modenese della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e sarà allargato ad altri soggetti che si andranno via via ad aggiungere. La tua storia, per la Storia avrà un primo momento di restituzione pubblica a fine anno, con uno storytelling a partire dal materiale documentale raccolto.
Tutte le informazioni (modalità di consegna, autorizzazioni, ecc.) saranno disponibili sul sito www.cddonna.it/progetti/in-prima-persona-femminile/
DIALOGHI ON LINE
LA TUA STORIA, PER LA STORIA – NE PARLIAMO CON…
A fine mese, prenderà il via, poi, con cadenza quindicinale, la rubrica La tua storia, per la Storia. Ne parliamo con…, una serie di dialoghi on-line, visibili il mercoledì dalle ore 11.00, sulla pagina Facebook e sul sito del Cdd, in cui verranno di volta in volta proposte riflessioni con esperte/i di storia delle donne, di fonti storiche e autobiografiche.
Primi appuntamenti in rubrica:
30 giugno 2021
– La tua storia, per la Storia. Ne parliamo con… LINDA GIUVA
Linda Giuva, archivista già docente universitaria, dialoga con Caterina Liotti sugli archivi personali per la storia delle donne.
14 luglio 2021
– La tua storia per la Storia. Ne parliamo con… GRAZIA BARACCHI E ANNA MARIA PEDRETTI
Grazia Baracchi, assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena, e Anna Maria Pedretti, referente del Circolo modenese di scrittura e cultura autobiografica della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, dialogano con Natascia Corsini su donne, scrittura e memoria di sé.
Linda Giuva
Inizia la sua carriera presso l’Archivio di Stato di Bari nel 1980. Scrivendo la tesi di storia contemporanea aveva incontrato gli archivi storici. E da quel momento la sua vita professionale fu segnata. Nel 1986 si trasferisce a Roma presso l’Archivio centrale dello Stato dove rimane fino a quando entra come associata nell’Università di Siena fino al suo definitivo trasferimento alla Sapienza di Roma insegnando archivistica storica e gestione documentale presso la facoltà di Lettere e la Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari. Oltre ai tradizionali lavori di ordinamento e inventariazione, Linda Giuva si interessa particolarmente allo studio degli archivi intesi come manifestazione documentaria della memoria storica. Pertanto, approfondisce aspetti quali la creazione di un archivio, la sua conservazione, la morfologia interna, le trasformazioni da queste subite attraversando vicende storiche generali e archivistiche in particolare, il significato spesso fortemente simbolico che un archivio può acquisire all’interno di percorsi biografici e/o politici. Si è interessata sia agli archivi storici di enti pubblici (i primi studi riguardano la storia degli archivi delle Prefetture e degli Enti comunali di assistenza) sia di archivi di enti privati e di persone. In particolare, gli archivi del periodo fascista, dei partiti politici, delle personalità, delle donne. Le riflessioni teoriche sono sempre state accompagnate dalla passione verso questo bene culturale dai molteplici significati e usi: da strumento per la ricerca storica a oggetto che collabora a definire identità individuali e collettive a mezzo per la difesa dei diritti dei cittadini. Pertanto, una parte della sua attività è stata dedicata alla militanza per l’affermazione dell’archivio come bene comune.
Anna Maria Pedretti
Si è laureata in Materie Letterarie presso l’Università di Bologna e ha insegnato per trent’anni nelle scuole medie e in corsi per lavoratori-studenti a Modena, la città dove vive.
Dopo la pensione ha seguito la prima edizione della scuola di formazione della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (AR) in Metodologie Autobiografiche nell’anno 1999/2000, poi il primo percorso sperimentale di scrittura autoanalitica condotto dal prof. Duccio Demetrio, nonché altre attività di approfondimento tematico sulla raccolta di memorie orali e sulla scrittura come cura. Tiene corsi di formazione e laboratori autobiografici in vari contesti e ha coordinato progetti rivolti a promuovere incontri e scambi tra le generazioni in collaborazione con il Sindacato dei pensionati Cgil a diversi livelli. Ha curato la pubblicazione di vari testi, frutto di lavori di ricerca con l’approccio autobiografico e raccolte di narrazioni orali. Attualmente è presidente onoraria della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e referente del Circolo modenese di scrittura e cultura autobiografica.