Prosegue la riduzione dei ricoveri in Azienda Ospedaliero Universitaria, che oggi sono 20. Di questi, 17 sono in degenza ordinaria, tutti al Policlinico. I ricoveri tra Terapia Intensiva e Semi Intensiva sono invece 3, tutti al Policlinico.

Da martedì scorso, 22 giugno, è stato riconvertito per no Covid-19 l’ultimo settore di degenza ordinaria COVID attivo a Baggiovara. Al momento – dopo la chiusura delle aree critiche, completata venerdì 18 giugno – quindi, non ci sono sezioni Covid-19 dedicate all’Ospedale Civile dove rimane comunque la possibilità di gestire pazienti positivi asintomatici per specifiche patologie. L’ospedale, ovviamente, resta pronto a ogni evenienza in base all’evoluzione dei contagi.

 

Varianti circolanti sul territorio provinciale (dato aggiornato al 24.06.2021)

Terapia Intensiva. Dal 10 marzo a oggi, in base alle indicazioni regionali sullo screening con test REAL TIME PCR per la ricerca di varianti su pazienti positivi a SARS-CoV-2, i dati restano invariati rispetto alla settimana precedente: sono 177 i tamponi positivi tra i pazienti ricoverati nelle terapie intensive del Policlinico, Baggiovara e Ospedale di Carpi. In tutto, 135 (77%) tamponi hanno presentato mutazioni del virus compatibili con variante inglese, 30 (17%) i tamponi compatibili con variante brasiliana, restano 3 (2%) i tamponi con mutazioni compatibili a variante nigeriana e salgono a 7 (4%) i tamponi riscontrati senza mutazioni ascrivibili alle suddette varianti. Di questi ultimi 7 tamponi, 6 sono stati sottoposti ad analisi dell’intero genoma e i risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di 2 ceppi appartenenti al lineage B.1.1.420 corrispondente ad una variante già riscontrata in altre zone d’Italia, ma anche in molti altri Paesi.

Dato provinciale. Ad oggi, nella nostra provincia sono stati analizzati mediante sequenziamento del genoma, 113 tamponi che hanno permesso di riscontrare 79 ceppi di variante inglese corrispondente al 69.91%, 19 ceppi di variante brasiliana corrispondente all’16.81%, 1 ceppo di variante nigeriana corrispondente all’0.88%, 2 ceppi lineage B.1.1.420 corrispondente al 1.77% e 9 ceppi virali non variante corrispondente al 7.96%, 2 ceppi di variante colombiana corrispondente al 1.77% e 3 ceppi di variante indiana corrispondente al 2.65%. La variante B.1.1.420 è una variante già riscontrata in altre zone d’Italia, ma anche in molti altri Paesi.

Continua lo studio di prevalenza nazionale sulle varianti promosso dall’ISS che vede impegnati tutti i laboratori regionali. Verrà sequenziato l’intero genoma virale di tutti i campioni di pazienti nuovi positivi del giorno 22 giugno. Restiamo in attesa dei risultati.

 

Il sangue donato dai vaccinati è sicuro

In riferimento ad alcune notizie che circolano sulla rete è importante ricordare che In caso di donazione di sangue in toto può accadere che alcune unità possano formare dei coaguli durante il prelievo. Il fatto è da imputare a mancanza di agitazione durante il prelievo o a un flusso troppo lento dovuto a difficoltà nell’accesso venoso. Sono casi rari ma che sono sempre accaduti. “Il Centro Trasfusionale della AOU di Modena – precisa il dottor Giovanni Battista Ceccherelli – da gennaio ha effettuato 16.689 prelievi di sacche di sangue completo intero. E’ stata riscontrata una percentuale dello 0,2% di unità contenenti coaguli, comprendente sia unità di sangue in toto sia di eritrociti concentrati. Dato sovrapponibile con quello degli anni precedenti”