Modena rappresenterà l’Italia all’Unesco, a Parigi, nella selezione finale per il riconoscimento tra le Città creative Unesco nel cluster Media arts.
La commissione nazionale Unesco, infatti, con una lettera inviata al sindaco Gian Carlo Muzzarelli giovedì 24 giugno, ha comunicato di aver approvato la candidatura presentata dal Comune di Modena sottolineando che dal progetto presentato “emergono il forte impegno della città nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Rete e l’esistenza di strategie di sviluppo per rafforzare il ruolo della creatività nello sviluppo socio-economico della città, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
“Abbiamo superato la prima selezione e possiamo dire con grande orgoglio che ora siamo in finale”, è il commento del sindaco Muzzarelli che ribadisce come “entrare a far parte della Rete delle Città creative Unesco sia una grande opportunità nella quale l’Amministrazione comunale ha creduto fin dall’inizio di questo percorso: la cultura è un settore decisivo per la rinascita della nostra comunità dopo il Covid, in termini di occupazione, di valorizzazione di luoghi e risorse, di crescita personale e collettiva dei cittadini”.
Sono state nove le città italiane che hanno presentato la candidatura alla Commissione nazionale Unesco che poteva selezionarne solo due. Oltre a Modena per le Media Arts è stata scelta Como per l’Artigianato e l’arte popolare: entrambe concorrono alla selezione conclusiva dell’Unesco, che si terrà a Parigi in ottobre, per entrare nella Rete che attualmente è composta da 246 città in un’ottantina di Paesi nei cinque continenti. In Italia, al momento, le città creative sono undici.
“Siamo molto felici – afferma l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi – di un primo risultato che è già un riconoscimento del grande lavoro iniziato l’aprile scorso, in pieno lockdown. Ora che siamo in finale, vogliamo arrivarci preparati e giocarci al meglio la possibilità di essere la prima città italiana nel cluster delle merdia arts”. Bortolamasi sottolinea, quindi, che la candidatura è stata frutto di un progetto di rete “che ha messo a sistema il tessuto culturale della città. Un lavoro di insieme che è stato riconosciuto e apprezzato dal presidente della commissione italiana Franco Bernabé nell’accogliere la nostra candidatura”.
Nella comunicazione che approva la candidatura sono stati messi in evidenza anche il rafforzamento della cooperazione internazionale attraverso le coproduzioni artistiche, la digitalizzazione e l’utilizzo dei media per una maggiore diffusione dell’arte e un più ampio accesso alla cultura da parte di tutti, il completamento della trasformazione di luoghi dismessi in “fabbriche culturali”. Nel piano di azione presentato, sono stati ritenuti di particolare interesse anche l’utilizzo innovativo delle tecnologie della realtà immersiva e alla educazione del pubblico alle avanguardie dell’arte contemporanea permeate di contaminazioni tra arte, cultura e digitale.
“Sono state colte pienamente – commenta Bortolamasi – sia l’intento di riqualificare gli spazi industriali e postindustriali trasformandoli in contenitori culturali, sia la declinazione modenese di media arts: una città dove un attore e un ingegnere, un filosofo e un programmatore informatico dialogano e collaborano per dare vita a nuovi prodotti culturali e dove le innovazioni digitali e le nuove applicazioni informatiche sono al servizio della cultura, dei saperi umanistici, e viceversa. Questo – aggiunge l’assessore – ha portato la nostra città a diventare territorio fertile per le industrie culturali e creative, dove la formazione passa dai nuovi media e dai linguaggi informatici e l’arte trova espressioni digitali e innovative”.
Il progetto candidato dal Comune di Modena, inviato alla Commissione nazionale Unesco il 31maggio, è stato elaborato nell’ambito di un percorso al quale hanno partecipato, entrando nel comitato promotore, anche Fondazione di Modena, Fondazione Brodolini – Laboratorio Aperto, Fmav, Gallerie Estensi, Unimore, Fem, Ert, Fondazione Teatro Comunale, Art-ER, Fondazione Collegio S. Carlo.
Le linee guida della candidatura sono la contaminazione di generi e linguaggi differenti, con progetti che riguardano il rapporto tra le innovazioni e le trasformazioni digitali con la musica, la danza, le arti figurative e visive, il teatro; le trasformazioni urbanistiche della città, con la creazione di nuovi contenitori culturali; l’attenzione alla cultura digitale come strumento utile per la una maggior fruizione delle attività culturali.
L’obiettivo del Network delle Città Creative Unesco è promuovere conoscenza, cooperazione e progetti tra le città che hanno identificato nella cultura e nella creatività i propulsori del loro sviluppo. Le parole d’ordine sono collaborazione, condivisione di conoscenze e buone pratiche, confronto, progettazione, valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.