“Il disegno di legge Zan è di nuovo nella bufera, conviene forse ribadire alcune considerazioni che nel bailamme della cronaca rischiano di andare perdute. Il disegno di legge presentato dal parlamentare Pd Alessandro Zan nasce dall’esigenza di combattere un male retrivo come le discriminazioni sessuali (tutte!). Le discriminazioni sulla base del sesso o delle scelte sessuali esistono e, purtroppo, troppo spesso vengono espresse in maniera violenta, come la cronaca continua a ricordarci. E’ evidente come, ancora oggi, sia diffusa una sottocultura che discrimina chi non è eterosessuale e (nella migliore delle ipotesi) considera deviato e deviante chi ha un’altra modalità di esprimere la propria sessualità.
Nessuna teoria gender, quindi, ma un solo assunto: ognuno è libero di amare come si sente. Anche per i motivi elencati, il disegno di la legge Zan prevede azioni educative che non sono volte a “promuovere” comportamenti omosessuali, come qualcuno ha voluto leggere, ma sono volte a far riconoscere tali comportamenti per quello che sono, ammissibili e non colpevoli. Il sottosegretario all’Istruzione Sasso, leghista, dovrebbe, per il suo ruolo istituzionale, schierarsi affinché tutti gli studenti, omosessuali compresi, si sentano sicuri e rispettati nella scuola odierna, non sparlare di indottrinamento a senso unico, quando un insegnante, com’è dovere del suo ruolo e come è accaduto al Liceo Formiggini di Sassuolo, lavora per l’inclusione e la comprensione reciproca. Ognuno di noi esprime se stesso in molti modi, ognuno di noi ama come reputa meglio per se stesso, sempre nell’assoluto rispetto dell’altro, e la filosofia della legge è proprio questa: è in difetto chi condanna o discrimina chi si esprime diversamente da sé. Insomma il disegno di legge Zan non è contro qualcosa o qualcuno, ma a favore e a tutela della libertà di tutti”.