“Siamo rimasti in piedi, pronti a reagire velocemente alle nuove sfide imposte dalla pandemia. Nei mesi più critici abbiamo ridotto l’attività in presenza, ma il gruppo è sempre stato coeso e questo ci ha permesso di rafforzare la squadra per essere pronti a riprendere
con ancora più slancio”. Il Direttore Generale di Ifoa, Umberto Lonardoni, commenta così i risultati del bilancio approvato dai soci all’unanimità. Dopo il record dell’anno precedente, nel 2020 l’ente di formazione nato dalla volontà delle Camere di Commercio ha realizzato un fatturato di 15,9 milioni (circa 780 mila euro sono i ricavi della controllata Ifoa Management) in calo del 22%. Il risultato finale d’esercizio segna un -153.651 euro a fronte di un’operazione straordinaria di erogazione liberale per 112.000 euro a favore dei dipendenti.
Nei 12 mesi dello scorso anno sono state realizzate 55.726 ore di formazione, circa 16 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019; lezioni e laboratori che si sarebbero dovuti svolgere prevalentemente tra marzo, aprile e maggio, quando l’epidemia da Covid-19 ha raggiunto i picchi più alti. Nel corso dell’anno sono state comunque formate 23.089 persone e tra queste 2.082 giovani (82 in più rispetto al 2019) che hanno frequentato corsi mirati proprio ad agevolarne l’ingresso nel mondo del lavoro.
“Nonostante le difficoltà di questi mesi migliora ancora il placement occupazionale di Ifoa che nel 2020 si è attestato al 94%, 5 punti di percentuale in più rispetto al 2019 – spiega il Presidente Lorenzo Giberti – in pratica oltre 9 persone su 10 formate da Ifoa sono state inserite nel mondo del lavoro nell’arco di sei mesi e questo per noi è un motivo di grande soddisfazione”.
L’anno scorso sono stati coinvolti 1.192 docenti, 1.844 aziende e 245 partner internazionali con i quali sono stati ideati e realizzati 18 progetti europei. Tra i progetti portati a termine durante l’anno si segnalano: “Big Data Lab” rivolto ai laureati; “Competence Hub for Digital Innovation” finanziatobda Anpal per favorire il match tra domanda e offerta di profili Ict attraverso percorsi formativi rivolti ai giovani Neet del Mezzogiorno; “Smart IT Profiles for Empowerment, Inclusion and Employability” realizzato col contributo di J.P. Morgan per aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie ad avere successo nei loro percorsi professionali.
“Il motore della macchina di Ifoa è sempre rimasto acceso – continua il Direttore Lonardoni – ne sono una testimonianza le tante occasioni formative e i percorsi di orientamento che siamo riusciti a mettere in campo nonostante le limitazioni governative e regionali adottate per limitare il diffondersi dei contagi”. Per assicurare la continuità lavorativa nel corso del 2020 sono stati attivati, tra l’altro, gli ammortizzatori in deroga (pari al 22% delle ore complessive lavorate) e lo smart working (pari al 21% delle ore complessive lavorate). L’attività è potuta proseguire anche grazie allo sviluppo di nuove metodologie didattiche e della formazione a distanza. Sono state erogate complessivamente 26.508 ore di docenza in webinar (pari al 50% delle docenze totali); le lezioni online hanno visto un incremento continuo a partire dal mese di marzo fino a raggiungere il picco nel mese di novembre con 5.371 ore; un trend costante che è proseguito anche nei primi mesi del 2021 con 27.300 ore di docenza in webinar da gennaio a maggio.
“Anche in un anno molto difficile Ifoa ha avuto la capacità e l’esperienza di progettare nuove attività, riuscendo a mantenere una struttura che riprenderà a crescere in modo importante nel 2021 e negli anni a venire”, commenta il Presidente della CCIAA di Reggio Emilia, Stefano Landi, mettendo inevidenza i “tre pilastri fondamentali per le nostre aziende: la formazione, l’innovazione e internazionalizzazione”.
Un concetto ripreso, nel corso dell’assemblea dei soci, dal Presidente di Unioncamere EmiliaRomagna, Alberto Zambianchi, il quale ha invitato i decisori politici a dedicare maggiori risorse all’attività di orientamento: “Nei percorsi di aggiornamento occorrerà porre maggiore attenzione alle competenze tecniche. I lavoratori in cassa integrazione, infatti, devono tornare ad avere una professionalità appetibile sul mercato di lavoro per evitare il rischio di una marginalizzazione nel mercato del lavoro”.
Ha preso parte ai lavori dell’assemblea dei soci di Ifoa anche l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, che ha aggiornato i presenti sul percorso di attuazione del “Patto per il lavoro e il clima” sottoscritto tra la Regione, il mondo imprenditoriale, quello associativo e i sindacati. “Dobbiamo realizzare nel nostro territorio il “new deal” delle conoscenze e dei saperi. C’è bisogno di un’educazione al cambiamento e di recuperare una cultura tecnica e scientifica”. Per questo saranno alleati della Regione tutti i protagonisti del sistema della formazione. “Stiamo investendo 10 milioni negli enti di formazione, per favorire l’internazionalizzazione, per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro e i laboratori – ha ricordato Colla –, continueremo anche nei prossimi anni perché vogliamo realizzare la più grande operazione di investimento sul sistema terziario e dei corpi intermedi della formazione della regione”.
(immagine, da sinistra: Sandro Guarnieri, Presidente del Collegio dei Revisori legali di Ifoa; Lorenzo Giberti, Presidente di Ifoa; Umberto Lonardoni, Direttore Generale di Ifoa;
Claudio Pasini, Consigliere Ifoa e Alberto Zambianchi, Presidente di Unioncamere Emilia Romagna)