Nove film di qualità: sei italiani di cui quattro opere prime, tre americani tra cui un film d’animazione premio Oscar e l’opera seconda della regista di “Nomadland” Chloé Zhao. Con la commedia “La Kryptonite della borsa” diretta nel 2011 dall’allora esordiente Ivan Cotroneo inaugura domani domenica 20 giugno alle 21.15 nella bella cornice del Giardino Perla Verde a Nonantola la rassegna cinematografica serale del Nonantola Film Festival 2021, a cura di Nonantola Film Festival APS affiliata Arci Ucca. La rassegna si inserisce nell’ambito di “Fuori Tutti” il cartellone di eventi culturali estivi del comune di Nonantola. Per l’ultimo film in programma lunedì 28 giugno ci si sposta in piazza Donatori di Sangue a Bomporto. Ospiti in presenza ad accompagnare i loro film, l’attrice Monica Nappo e il regista Alessandro Tamburini. Marco Frezza, autore del cortometraggio “Correnti di solidarietà” realizzato durante i giorni dell’alluvione di Nonantola a dicembre 2020, presenterà in anteprima il suo film.
Tutte le proiezioni iniziano sono ad ingresso gratuito, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19; è consigliata la prenotazione su EventBrite. Sette proiezioni saranno precedute dai cortometraggi vincitori della gara “4 Giorni Corti+2 – edizione 2021” e da due di quelli vincitori della prima edizione del Ribalta Experimental Film Festival che si è svolto a Savignano il 28 e 29 maggio scorsi.
Si parte appunto domani domenica 20 giugno con la commedia “La Kryptonite nella borsa” per la regia di Ivan Cotroneo e con l’interpretazione tra gli altri di Valeria Golino, Luca Zingaretti, Monica Nappo, Cristiana Capotondi e Libero De Rienzo. Napoli, 1973. Peppino è il più giovane membro della famiglia Sansone. Ne-anche dieci anni, l’onta di una forte miopia giovanile e un’ammirazione per lo strambo cugino che crede di essere Superman. In seguito alla sua morte, il piccolo Peppino comincia a immaginarne la presenza, e di questo supereroe fantasma dal naso aquilino e dal forte accento napo-letano fa il suo unico amico fidato. Quando la madre Rosaria entra in depressione dopo aver scoperto che il marito la tradisce, sarà infatti lui, più che i due zii giovani e incoscienti o i tre piccoli pulcini donati dal padre fedifrago, a insegnargli come trovare il proprio posto nel mondo. Monica Nappo alla fine della proiezione incontrerà il pubblico. A precedere il film, i corti “Ritratto in piccolo pezzi” della troupe Epepe e “Tra il dire e il mare” della troupe Nuova Trinacria Cinematografica, vincitori rispettivamente della gara “4 Giorni Corti+2” del 2020 e del 2021.
Lunedì 21 giugno ecco “Bangla” di Phaim Bhuiyan, vincitore del Nastro d’argento 2019 per la miglior commedia e del David di Donatello 2020 per il miglior regista esordiente. Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia. Vive in famiglia Torpignattara, quartiere romano multietnico, lavora in un museo e suona in un gruppo. Proprio in occasione di un concerto incontra Asia. Tra i due scatta l’attrazione e Phaim dovrà cercare di capire come conciliare il suo amore con la prima regola dell’Islam: la castità prima del matrimonio. Prima del film, i corti “Ettore” della troupe DigitalFly e “P.O.V.” della troupe Orietta Berti Fan Club a cui è stata assegnata una menzione per le migliori interpretazioni in ruoli da commedia.
Martedì 22 giugno arriva il cartoon per tutta la famiglia “Coco” di Lee Unkrich e Adrian Molina, vincitore di due premi Oscar 2018 per il miglior film d’animazione e per la migliore canzone. Miguel è un ragazzino con un grande sogno, quello di diventare un musicista. Peccato che nella sua famiglia la musica sia bandita da generazioni, da quando la trisavola Imelda fu abbandonata dal marito chitarrista e lasciata sola a crescere la piccola Coco, adesso anziana e inferma bisnonna di Miguel. Il giorno dei morti, però, stanco di sottostare a quel divieto, il dodicenne ruba una chitarra da una tomba e si ritrova a passare magicamente il ponte tra il mondo dei vivi e quello delle anime.
Mercoledì 23 giugno sarà la volta della commedia dolceamara “The Farewell – Una bugia buona” di Lulu Wang, vincitore di un Golden Globe 2020 per la miglior attrice in un film brillante. Billi Wang è nata a Pechino ma vive a New York da quando aveva sei anni. Il suo contatto sentimentale con la Cina è Nai Nai, la sua vecchia nonna, ancorata alle tradizioni e alla famiglia. Salda e praticamente indistruttibile, a Nai Nai viene diagnosticato un cancro. La famiglia decide di nasconderle la verità e di trascorrere con lei gli ultimi mesi che le restano da vivere. Figli e nipoti, traslocati negli anni in America e in Giappone, rientrano in Cina per riabbracciarla e per ‘improvvisare’ un matrimonio che allontani qualsiasi sospetto. Risoluti e uniti nella bugia, trovano in Billi una resistenza. Inconcludente nella vita e insoddisfatta della vita, Billi vorrebbe liberarsi dell’angoscia e rivelare alla nonna la prognosi infausta. Tra oriente e occidente, troverà una sintesi tra due culture e due condotte etiche. Precede il film il corto “Mary Mary, so Contrary” di Nelson Yeo vincitore della Freccia d’oro come miglior film al Ribalta Experimental Film Festival.
Giovedì 24 giugno Giuseppe Battiston e Stefano Fresi (vincitori ex aequo come migliori attori al Torino Film Festival 2019) sono i protagonisti de “Il grande passo” di Antonio Padovan. Mario vive a Roma, Dario nel Polesine. Mario ha una ferramenta, Dario un casolare. Mario segue le regole, Dario le disprezza. Figli dello stesso padre e di madre diversa, Mario e Dario sono fratelli ma non hanno niente in comune. Lontani e spaiati, condividono soltanto il dolore dell’abbandono paterno. La follia di Dario, genio incompreso dell’ingegneria aerospaziale, provoca suo malgrado la loro riunione. Dopo un tentativo di lanciarsi sulla Luna finito con un campo incendiato e la denuncia del vicino, Dario viene condannato al ricovero coatto ma l’intervento provvidenziale di Mario cambia il corso degli eventi e punta la Luna. Prima del film, ecco i corti “Il giorno che Patrick morì due volte” della troupe Zarina Ospanova e “The Magic of Painting” della troupe Mad Eyes Productions.
Venerdì 25 giugno, dopo i due corti “High Adventure” della troupe Omae Wa e “Tavellia Sanguinea” della troupe SenzArti, arriva “Dafne” di Federico Bondi. Una trentacinquenne portatrice della sindrome di Down, esuberante e trascinatrice, sa organizzare da sola la sua vita ma vive ancora insieme ai genitori, Luigi e Maria. Quando Maria muore all’improvviso, gli equilibri familiari vanno in frantumi. Luigi sprofonda nella depressione e Dafne non è solo spinta a confrontarsi con la perdita ma deve anche sostenere il genitore. Finché un giorno accade qualcosa di inaspettato: insieme decidono di affrontare un trekking in montagna, diretti al paese natale di Maria. Lungo il cammino, scopriranno molte cose l’uno dell’altra e impareranno entrambi a superare i propri limiti.
Sabato 26 giugno, ad aprire la serata il cortometraggio “Stay Awake, Be Ready” del regista vietnamita Pham Thien An, vincitore della Freccia d’oro come miglior regia al Ribalta Experimental Film Festival. A seguire il secondo film della regista sinoamericana Chloé Zhao, vincitrice del premio Oscar 2021 come miglior regista per “Nomadland”. “The Rider – Il sogno di un cowboy” è ambientato nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota, dove Brady Blackburn addestra cavalli selvaggi. Giovane cowboy e stella nascente del rodeo, apprende dal suo medico di non poter più cavalcare. Una brutta caduta lo ha disarcionato per sempre, sfondandogli il cranio in maniera quasi fatale. A fianco della sorellina, affetta dalla sindrome di Asperger, e in lotta col padre piegato dal lavoro e dalle responsabilità, cerca una nuova ragione di vita in un Paese che non fa sconti.
Domenica 27 giugno, in apertura di serata il cortometraggio di Marco Frezza “Correnti di solidarietà” girato a Nonantola durante i tragici giorni dell’alluvione del dicembre 2020. A seguire, la commedia “Ci vuole un fisico” del regista Alessandro Tamburini che sarà presente in sala. Alessandro ha un appuntamento con Francesca, la ragazza dei suoi sogni: un nove pieno, nella classifica ingenerosa che colloca le persone su una scala da uno a dieci in base al loro aspetto fisico. Anna ha un appuntamento con Pietro per cui ha perso trenta chili in tre mesi, proprio cercando di conformarsi a quel canone estetico che ha poco spazio per la differenza individuale. L’appuntamento di entrambi è fissato nello stesso ristorante di Modena, ma ad entrambi verrà data buca: il frequente destino di chi appartiene alla categoria “un po’ sopra il brutto” e molto sotto la sicurezza di sé, cui appartengono sia Alessandro che Anna. Proprio dal reciproco incontro potrà (forse) scaturire quella consapevolezza di sé e quella sana attitudine a fregarsene delle apparenze (proprie e altrui) che apre la porta alle relazioni di qualità. Il film è girato a Modena.
A chiudere la rassegna estiva del Nonantola Film Festival sarà l’opera prima da regista dell’attore Giorgio Tirabassi “Il grande salto”, in programmazione lunedì 28 giugno a Bomporto in piazza Donatori del Sangue. Rufetto e Nello non ne combinano una giusta: a 50 anni non hanno né un lavoro né una casa, anche perché sono appena usciti di prigione dopo aver scontato quattro anni per una rapina andata a male, tanto per cambiare. Ma la lezione non sembra essere servita poiché Rufetto cerca di organizzare un nuovo colpo, e non uno normale, uno che consenta ai due amici di svoltare e compiere finalmente “il grande salto”. Sua moglie Anna e suo figlio Luca invece vorrebbero solo fare una vita normale e poter lasciare la casa dei genitori di lei, che detestano Rufetto considerandolo un fannullone portatore di guai. Del resto sembra che siano i guai a cercare Rufetto e Nello, tant’è che quest’ultimo si convince che il loro karma sia particolarmente infausto. E vista la quantità di sventure che i due si tirano addosso c’è quasi da dargli ragione.
Programma e info su www.nonantolafilmfestival.it e sulla pagina Fb del festival