Raccontare ai loro coetanei cosa si prova quando il Covid ti colpisce e ti entra in casa, segnando drammaticamente la tua vita, ma anche l’importanza di continuare a seguire le regole per proteggersi da rischi, e tragedie, che tutti possono correre. L’idea, nata dalla Consulta provinciale degli studenti nel corso degli incontri con i quali si sono affrontate insieme le varie fasi di riapertura delle scuole, è diventata realtà grazie alla Provincia di Reggio Emilia, che ha realizzato un video. Curato e montato da Mirco Marmiroli dell’Ufficio Comunicazione della Provincia, raccogliendo le testimonianze di studenti che hanno vissuto il Covid in prima persona, il video sarà proiettato da settembre in tutte le scuole superiori della provincia e da oggi, dopo essere stato presentato in anteprima alla stampa, sarà diffuso attraverso i siti e i canali social della Provincia e degli organi di informazione che vorranno veicolarlo.
Alla presentazione di questa mattina in Provincia, insieme al presidente Giorgio Zanni e alla vicepresidente Ilenia Malavasi, c’erano il dirigente Paolo Bernardi, Maria Pieracci e Cinzia Ruozzi dell’Ufficio scolastico regionale XI di Reggio Emilia, la presidente Isabel Varchetta e diversi rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti e gli stessi ragazzi protagonisti del video: Ciro Vitiello del Convitto Corso di Correggio, Simone Todaro dello Zanelli, Lavinia Bertolini del Bus Pascal e Alessia Prandi, neolaureata all’Università di Parma.
“A loro va il mio ringraziamento, ma anche la mia ammirazione per aver avuto la forza di raccontare quattro storie personali, davvero toccanti, che spero ci aiuteranno a far riflettere un pubblico, quello giovanile, rispetto al quale non è facile sintonizzarsi sulla stessa lunghezza onda, ma che è fondamentale raggiungere per poter sconfiggere definitivamente una pandemia non ancora vinta”, ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni. “Questo, del resto, era l’obiettivo del progetto nato durante i continui incontri che abbiamo avuto confrontandoci insieme sulle tante ripartenze che la scuola ha dovuto affrontare in questi mesi – ha continuato – Una positiva collaborazione che ha portato alla campagna informativa sull’utilizzo dei bus ed ora a questo video che, attraverso voci, volti e sguardi di voi studenti, racconta molto di più di tanti discorsi”.
“E’ stato un anno in cui ci siamo parlati di più e abbiamo imparato molto, anche noi, da questa esperienza dolorosa che ci ha fatto riscoprire il valore sociale della scuola, intesa non solo come luogo di istruzione, – ha aggiunto la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi – Vi siamo grati per questo lavoro comune, ascoltare i vostri bisogni ha fatto crescere anche noi e abbiamo inaugurato una strada nuova per lavorare insieme”.
Di “rapporto davvero molto positivo con la Consulta degli studenti, che si è confermata un interlocutore credibile”, ha parlato anche il dirigente dell’Ufficio scolastico di Reggio Emilia Paolo Bernardi, mentre Maria Pieracci e Cinzia Ruozzi – che per conto dell’ex Provveditorato agli studi hanno seguito il progetto – hanno annunciato che “da settembre il video sarà trasmesso in tutte le scuole superiori della provincia per essere discusso dagli studenti insieme allo psicologa della scuola”.
“Soddisfatta della collaborazione delle istituzioni nell’affrontare i tanti problemi che abbiamo dovuto affrontare in questi mesi” la presidente della Consulta provinciale degli studenti Isabel Varchetta, che ha voluto ringraziare, oltre ai ragazzi protagonisti, Nicol Sacchetti, che ha avuto l’idea del video. “Sono orgogliosa del risultato ottenuto grazie alla Provincia – ha detto Nicol Sacchetti dopo aver visto il filmato – e ringrazio l’Ufficio scolastico che ha deciso di trasmetterlo in tutte le scuole per sensibilizzare il più possibile gli studenti attraverso il malessere interiore così ben testimoniato da nostri coetanei e, proprio per questo, meglio in grado di raggiungere i giovani”.
Sono quindi intervenuti alcuni dei ragazzi protagonisti del video, tra cui Ciro Vitiello del Convitto Corso di Correggio, che durante l’ultimo lockdown ha perso il nonno: “Chi non è stato toccato dal Covid non può comprendere – ha detto – Raccontare quello che ho vissuto in prima persona spero aiuti a sensibilizzare i miei coetanei, ma mi ha anche aiutato molto a superare un momento davvero difficile e doloroso”.