E’ stato presentato sabato sera, 12 giugno, nella corte del Castello di Spezzano, il nuovo allestimento della Sala Contemporanea del Museo della Ceramica, dedicato a ‘Fiorano, terra di fornaci’.
“Un allestimento – come ha ricordato il curatore del Museo, Donato Labate – che finalmente completa la Sala del Museo, l’unica dove ai tempi dell’apertura del Museo, nel 1998, non era stato possibile ricostruire una fornace in dimensioni reali, corrispondente all’epoca, come avvenuto nelle altre sale del Museo, che raccontano la storia della ceramica dal Neolitico al contemporaneo.”
Le fornaci Hoffmann sono troppo grandi per essere ricostruite in scala reale, per questo era stata affidata da Labate e dalla direttrice del Museo, Stefania Spaggiari, al fioranese Giuseppe Cuoghi, la realizzazione in scala 1:20 della Fornace Carani di Fiorano, una delle prime comparse sul territorio modenese nella seconda metà dell‘800 per la produzione di laterizi a ciclo continuo. Cuoghi ha voluto ricostruire tutta la fabbrica e anche la collegata cava e questo ha richiesto molti anni. “Alla fine il suo lavoro è stato acquisito dall’amministrazione comunale e il progetto espositivo del Museo della Ceramica è finalmente giunto a conclusione. “ ha sottolineato Donato Labate.
“Un’acquisizione che ha richiesto tanto tempo, – ha evidenziato il sindaco, Francesco Tosi – dal 2003 a oggi, 18 anni. Con tanta caparbietà il Comune è riuscito a superare le tante difficoltà burocratiche che bloccavano il tutto.”
Dalla Fornace Hoffmann di Egidio Carani, nasce l’idea del figlio Eugenio di sperimentare la cottura delle mattonelle e fondare a Veggia, nel 1926 la seconda ‘ceramica’ del territorio, antesignana del distretto ceramico attuale.
Il nuovo allestimento parla della storia della Fornace Carani e della vita della comunità fioranese attorno ad essa. “La puntuale ricerca dell’archivista comunale Matteo Ruini ha permesso di trovare interessanti documenti, insieme alle tante testimonianze di fioranesi raccolte dalla direttrice del Museo, Stefania Spaggiari – hanno permesso di realizzare quattro filmati divulgativi di alto valore, alla ditta specializzata 490 Studio, che collabora con importanti musei.
I video sono stati trasmessi nel corso della serata di inaugurazione, mentre i presenti in piccoli gruppo visitavano l’allestimento con i due plastici della Fornace e della cava resi interattivi o potevano assistere all’attività di archeologia sperimentale, sulla produzione di laterizi a stampo con stampi d’epoca e argilla di Riola, a cura di Andrea La Torre – ARS Archeosistemi.
L’assessore alla Cultura, Morena Silingardi, ha ringraziato per la partecipazione e collaborazione di tanti fioranesi, degli eredi della famiglia Carani e per il sostegno della famiglia Cuoghi, oltre che tutti i servizi comunali che hanno permesso di realizzare l’allestimento. “Questo dimostra che il Museo della Ceramica non sta mai fermo, ma vive”, ha concluso Stefania Spaggiari.