Emilio Ambasz (foto www.unibo.it)

Si svolgerà venerdì 25 giugno, alle 16.30, presso la Chiesa di Santa Cristina (Piazzetta Giorgio Morandi, 2 – Bologna), la cerimonia di conferimento della Laurea ad Honorem a Emilio Ambasz, il precursore della “Green Architecture”. Dopo i saluti del Rettore Francesco Ubertini e del Direttore del Dipartimento di Architettura Fabrizio Ivan Apollonio, Emilio Ambasz riceverà la laurea ad honorem in Ingegneria Edile – Architettura. Chiuderà la cerimonia il contributo musicale del Collegium Musicum Almae Matris.

Il Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater ha così motivato la proposta di conferimento della laurea ad honorem a Emilio Ambasz: “Architetto e designer argentino, dal 1969 al 1976 è stato curatore del Dipartimento d’Architettura del Museum of Modern Art of New York. Lo stile distintivo di Ambasz come pioniere è una combinazione di edifici coperti di giardini, che egli descrive come il verde sul grigio: ha singolarmente contrastato le tendenze post-modernista e de-costruzionista-degli anni ’70.

Figura di progettista con un costante interesse specifico verso le relazioni istituite tra lo spazio antropico e lo spazio naturale, Ambasz ha adottato soluzioni architettoniche e tecnologiche che permettessero di garantire sia una forte integrazione con il contesto, sia una migliore qualità percettiva e abitativa degli spazi. Un proposito però non solo limitato alla dimensione figurativa degli esiti architettonici, ma esteso anche alla valenza tecnologica delle soluzioni, sia in ordine alla fattibilità costruttiva che alla resa prestazionale”.

Ambasz ha infatti espresso questa sua vocazione nel campo della progettazione industriale e meccanica, dove ha condotto una sua personale ricerca per lo sviluppo di componenti e prodotti di design che sono frutto di numerosi brevetti a suo nome (oltre 220). L’interazione con il mondo dei processi industriali, e in generale con la dimensione del problem solving di matrice ingegneristica, è infatti un tratto distintivo della sua attività di ingegnere progettista.

Nato in Argentina (13 giugno 1943, Resistencia, Chaco), Emilio Ambasz è anche cittadino spagnolo per Concessione Reale. Ha studiato alla Princeton University dove ha completato i 4 anni del corso di laurea in un anno e ha conseguito, l’anno successivo, un master in Architettura presso la stessa università. È stato curatore di Architettura e Design al Museum of Modern Art of New York (1969-76), dove ha diretto e allestito numerose mostre sull’architettura e sul design industriale, tra cui la leggendaria mostra Italy: The New Domestic Landscape, nel 1972 (portando alla ribalta mondiale gli oggetti del design italiano); The Architecture of Luis Barragan, nel 1974; e The Taxi Project, nel 1976.

Membro onorario dell’American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects, Ambasz è stato presidente per due volte della Architectural League (1981-85). Ha insegnato alla School of Architecture della Princeton University come Philip Freneau Preceptor of Architecture ed è stato visiting professor presso la Hochschule für Gestaltung di Ulm, in Germania.

Tra i suoi progetti di architettura figurano il Grand Rapids Art Museum in Michigan, vincitore nel 1976 del Progressive Architecture Award; la Casa de Retiro Espiritual a Siviglia, in Spagna, vincitrice del Progressive Architecture Award del 1980; il Conservatorio del Centro botanico di San Antonio in Texas, vincitore nel 1985 del Progressive Architecture Award, del National Glass Association Award per l’eccellenza nel design commerciale (1988) e del Quaternario Award (1990); il centro Acros di Fukuoka, Giappone, si è aggiudicato il prestigiosissimo American Institute of Architects’ Business week/Architectural Record Award (2000) e il primo premio dell’Istituto giapponese di Architettura (2001).

Ha anche vinto il Primo Premio Ex Aequo e la Medaglia d’Oro nella competizione per progettare il Masterplan per l’Esposizione Universale del 1992, che si è tenuta a Siviglia, in Spagna, per celebrare il 500° anniversario della scoperta dell’America. Il quartier generale progettato per la Financial Guaranty Insurance Company di New York ha vinto il Grand Prize dello International Interior Design Award del Regno Unito (1987), nonché lo IDEA Award dalla Industrial Designers Society of America nel 1986.

Ha vinto il primo premio nel concorso per il piano urbano per la torre Eschenheimer a Francoforte, in Germania (1986). La sua Banque Bruxelles Lambert a Losanna, in Svizzera, ha ricevuto l’Annual Interiors Award (1983).

Ambasz ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Architettura di Venezia del 1976.

Dal 1980 Ambasz è Chief Design Consultant per Cummins Engine Co. Ha conseguito numerosi brevetti di progettazione industriale e meccanica, e la sua seduta Vertebra – la prima sedia ergonomica automatica al mondo, sviluppata con G. Piretti, da cui è nata una nuova industria per tutto il settore – è inclusa nelle collezioni di design del Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum of Art, New York. Il MoMA ha anche incluso nella sua collezione di design il suo poster 3-D Geigy Graphics e la sua lampada Flashlights.

A Emilio Ambasz sono state dedicate importanti personali in tutto il mondo, dal MoMA di New York (2 volte) alla Triennale di Milano (2 volte), al Reina Sofia di Madrid, passando per Tokyo, Ginevra, Bordeaux, Zurigo, Chicago, Filadelfia, Città del Messico, San Diego, Saint Louis per celebrarne l’unicità progettuale, l’estro creativo e l’impegno morale.

Detentore di 4 Compassi d’Oro (1981, 1991, 2001, 2020 – quest’ultimo alla carriera), è stato nominato Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’ nel 2014, per “i suoi contributi alla cultura italiana”. Ambasz è autore di numerosi libri sull’architettura e sul design, tra cui Natural Architecture, Artificial Design, pubblicato per la prima volta da Electa nel 2001 e ripubblicato quattro volte in versione ampliata.