“Siamo entrati in un mese decisivo per il superamento dell’emergenza e occorre lavorare per guardare oltre, per lasciarci alle spalle il virus in modo definitivo e ripartire. Modena è in movimento, non ha mai smesso di esserlo; ha grande voglia di coltivare futuro, senza dimenticare nulla di quanto accaduto. Attraverso l’impegno di tutti, ci faremo trovare pronti a questa sfida”.
Lo ha affermato il sindaco di Modena in Consiglio comunale giovedì 3 giugno concludendo la consueta informazione sulla situazione legata al Covid-19.
“L’andamento incoraggiante della pandemia su tutto il territorio nazionale – ha ricordato il sindaco – ha portato il Governo a confermare in toto il piano di riaperture annunciato a metà aprile: il 24 maggio hanno riaperto le palestre, l’1 giugno i ristoranti al chiuso e si può nuovamente consumare al bancone; è possibile assistere di nuovo a eventi sportivi all’aperto ma ancora con limiti (non più del 25% della capienza, e in tutto non più di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso). Personalmente, sono convinto che negli stadi, nelle grandi arene e in tutti i grandi contenitori attrezzati (ad esempio con posti a sedere nelle piazze) ci siano fin da ora le condizioni per ampliare un po’ questi limiti di capienza. Anche perché per far ripartire gli eventi è necessario il sostegno pubblico, ma bisogna ricreare le condizioni per la sostenibilità economica il prima possibile”, ha ribadito.
Sottolineando poi l’andamento positivo dei contagi anche a livello locale, Muzzarelli ha affermato: “Se i nostri parametri continuano così, anche Modena e l’Emilia-Romagna saranno in zona bianca da lunedì 14 giugno”. In zona bianca restano in vigore solo il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale e della mascherina al chiuso nei luoghi pubblici e all’aperto nel caso in cui non si possa mantenere la distanza. Per il resto scompaiono le altre restrizioni, incluso il coprifuoco.
Intanto, a proposito di dati, a Modena e provincia da giovedì 27 maggio a mercoledì 2 giugno, sono stati registrati solo 219 positivi su 13.164 test molecolari (1,66% di positività) contro i 368 della settimana precedente (tasso di positività del 2,8%). I nuovi positivi sono quindi calati del 40% in questa ultima settimana e sono pochissime le tracce residuali del virus nelle Cra limitate ad alcuni casi singoli in un paio di strutture.
Un risultato a cui ha contribuito fortemente il piano vaccinale: da venerdì 4 giugno possono prenotarsi con i canali Ausl anche le persone della fascia 40-49 anni e, dopo il via libera giunto da Ema, si aprono il 7 e 8 giugno anche le prenotazioni per i giovani tra i 12 e i 19 anni con una scelta della Regione che va nella direzione di arrivare all’inizio dell’anno scolastico con quante più persone possibile vaccinate.
Il sindaco ha inoltre dedicato parte significativa del suo intervento alle implicazioni economiche della pandemia citando innanzitutto la visita del premier Draghi che ha insistito sulla “grande voglia di ripartenza e fermento che si respira nel Paese”.
“In poco tempo – ha ricordato il sindaco Muzzarelli – nel modenese sono venuti Draghi, Lamorgese e Patuanelli: bene questa presenza sui territori da parte del Governo per dare convinzione politica alla ripresa economica, oltre che risposte alle nostre istanze. E a breve sono annunciati anche i ministri Franceschini e Speranza”.
“Abbiamo registrato anche importanti aggiornamenti sulle previsioni economico-finanziarie – ha continuato – L’Ocse ha rivisto al rialzo le stime per l’economia italiana: + 4,5% nel 2021 e +4,4% nel 2022, anche se solo nella seconda metà del 2022 si tornerà ai livelli di Pil del 2019”. Appena più prudenziali le previsioni del governatore della Banca d’Italia Visco nelle sue considerazioni finali sul 2020, “con il Pil che potrebbe superare il 4% nella media dell’anno, ma il Recovery potrebbe portare a un +6% di crescita strutturale da qui al 2026”. Resta il problema lavoro e disuguaglianze con la perdita di occupazione che ha colpito in misura più marcata i giovani, le donne, i lavoratori precari. Secondo la Banca mondiale, nel mondo è tornato a salire, per la prima volta in oltre 20 anni, il numero delle persone che versano in povertà estrema a circa il 10 per cento della popolazione. In Italia, alla fine di quest’anno, il rapporto tra debito pubblico e prodotto sarà prossimo al 160 per cento, di quasi 60 punti superiore a quello medio dell’area Euro, ma i danni sarebbero stati più gravi senza la risposta decisa e tempestiva delle politiche economiche, che deve continuare a essere coordinata e coerente con misure di sostegno a famiglie e imprese da diminuire gradualmente. Inoltre, Visco ha sottolineato i livelli imponenti di trasferimenti pubblici alle famiglie nel 2020, con un aumento di oltre 30 miliardi (che ha richiesto forte ampliamento degli ammortizzatori sociali) ma anche la diminuzione dei consumi del 10,7 %.