Rinasce il Teatro comunale Rinaldi di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Oggi alle 18.30 nel comune della bassa pianura reggiana è prevista l’inaugurazione del foyer e del ridotto del Teatro intitolato ad Antonio Zerbini, dopo i lavori di ristrutturazione necessari dopo il sisma del 2012. Presente il presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco Roberto Angeli e all’assessore comunale alla Ricostruzione e alla Cultura, Franco Albinelli.

“Il completamento della ricostruzione della parte pubblica e del patrimonio culturale rappresenta l’ultima fase di una ricostruzione ormai in gran parte conclusa, a partire da abitazioni, imprese, scuole- afferma il presidente Bonaccini-. E’ la fase più complicata, visto che si tratta di beni spesso sottoposti a vincoli sui quali hanno competenze le Soprintendenze, ma altrettanto importante, tanto che saranno sempre di più le opere ristrutturate che saranno inaugurate: si tratta infatti di spazi e luoghi simbolo della cultura, del civismo, dell’identità delle comunità locali. Come nel caso del Teatro Rinaldi, che siamo orgogliosi di contribuire a ristrutturare e restituire a cittadini e cittadine e alla collettività. E soprattutto alle ragazze e ai ragazzi della Scuola di musica ‘Rinaldi’. Ed è significativo essere qui oggi, nel nono anniversario della seconda drammatica scossa, quel del 29 maggio 2012”. “Anche qui a Reggiolo- prosegue il presidente della Regione- c’è un esempio di collaborazione istituzionale e di solidarietà, elementi che hanno caratterizzato tutta la ricostruzione. Lo stesso spirito e lo stesso impegno condiviso coi quali, ne sono convinto, l’Emilia-Romagna si prepara a ripartire dopo la pandemia”.

Gli interventi sul Teatro Rinaldi, divisi in due stralci, sono ricompresi nel Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali della ricostruzione, e prevedono un costo complessivo di 2 milioni e 359mila euro, di cui oltre un milione di contributo dalla Regione.

Nella sala nobile del ridotto, che verrà adibita a incontri, convegni e anche matrimoni, è stato sistemato su una parete il sipario che rappresenta il “Trionfo di Pallade” di Gianbattista Borghesi.   Il dipinto è una tempera su tela di grande valore. Il sipario, di cui è stato conservato solo il lato sinistro a causa di un incendio avvenuto in teatro nel 1973, è stato recuperato grazie a un intervento di restauro finanziato dall’iniziativa “Art bonus”, che ha permesso di migliorare lo stato di conservazione dell’opera.

 

L’intervento

I lavori consistono in un intervento di rafforzamento locale con rifunzionalizzazione di teatro e ridotto. Il primo stralcio, giunto a termine, prevede la riparazione strutturale dei danni da sisma, con rafforzamento sull’intero complesso: rinforzo e consolidamento del tetto, delle murature e dei palchi in legno; per quanto riguarda invece le finiture e gli impianti, sono stati previsti solo nell’avancorpo adibito a foyer e sala civica.

Tutte le opere impiantistiche e la quasi totalità delle opere architettoniche e di finitura sono poste a carico del cofinanziamento assicurativo, mentre a carico del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali vengono poste le lavorazioni strutturali di riparazione, escludendo quindi le opere in cemento armato connesse alla rifunzionalizzazione del ridotto, come montacarichi e fossa per impianti.

Con il secondo stralcio, in fase di progettazione, si termineranno le finiture e gli impianti del teatro e dei camerini.

 

La storia

Sulla scorta di un dipinto datato 1614, si può far risalire la costruzione del Teatro almeno ai primi anni del Seicento.

Vi fu un importante intervento di ristrutturazione, su progetto dell’ingegnere ducale Luigi Sottili e durato dal 1832 al 1838, che portò all’attuale sistemazione della sala. Il Teatro fu così dotato di tre ordini di 18 palchi ciascuno, di uguali forme e dimensioni, ognuno dei quali poteva ospitare sino a sei persone. La platea, a ferro di cavallo molto allungato, era capace di ospitare un centinaio di posti. Per contenere le spese, palchi e balaustre furono costruiti con legno di pioppo e ricoperti con tela di iuta decorata con motivi a trompe l’oeil. Il sipario con il Trionfo di Pallade, allusivo a Maria Luigia, era opera di Gianbattista Borghesi, fatto costruire da Maria Luigia negli anni 1821-29. Il rinnovato Teatro comunale fu inaugurato nell’agosto del 1838. Un altro intervento, che ne fa un bell’esempio di stile neoclassico ottocentesco, risale al 1880 quando la facciata fu dotata di un pronao che richiama il tempio delle arti, con proporzioni ben equilibrate, suddivisa orizzontalmente su due livelli e verticalmente in tre parti. La facciata è completata nella parte superiore da un elegante timpano classico. Intorno al 1930 il pittore Giuseppe Moscardini decorò il soffitto dell’ingresso e gli ambienti attigui con greche, cornici, volute ed eleganti motivi floreali.

Al centro del velario della sala rappresentò la musica e, agli angoli, eseguì quattro medaglioni con i ritratti di Donizetti, Rossini, Verdi e della gloria locale, il compositore per pianoforte Giovanni Rinaldi (Reggiolo 1840 – Genova 1895). Adibito a usi impropri nel periodo bellico e successivamente, il teatro subì un progressivo degrado che lo rese inagibile. Nel 1973 il sipario è andato parzialmente distrutto in un incendio. La parte che si è salvata è conservata ed esposta nella sala del ridotto. Nel 1986 è stata rifatta la pavimentazione di legno della platea. /gia.bos.