Formazione dei lavoratori, “patente a punti” per le imprese, potenziamento delle ispezioni, valorizzazione della contrattazione nazionale e decentrata, rafforzamento della rappresentanza sindacale in azienda, innovazione dei dispositivi di protezione individuale e delle tecnologie per la prevenzione, inserimento della salute e sicurezza del lavoro nei programmi delle scuole superiori.
Sono i sette punti cardine di quello che Cgil Cisl Uil definiscono un “patto per la salute e sicurezza necessario e urgente per fermare la strage nei luoghi di lavoro”.
Il programma di contrasto agli infortuni sul lavoro e malattie professionali elaborato da Cgil Cisl Uil a livello nazionale è stato consegnato oggi al prefetto di Modena durante il presidio organizzato nell’ambito della campagna di mobilitazione che, partita la settimana scorsa, comprende assemblee nelle fabbriche modenesi e distribuzione di materiale informativo ai lavoratori
«L’Italia è tra i pochissimi paesi dell’Unione europea privi di una strategia nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro – affermano Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena-Reggio –
È fondamentale che le istituzioni agiscano in stretta collaborazione con i corpi intermedi, a partire dal sindacato confederale, valorizzando i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali (rls e rlst) e gli organismi paritetici. Da questo punto di vista riteniamo che l’esperienza dei protocolli e comitati Covid-19 avviata nelle aziende e nei territori possa rivelarsi preziosa per un nuovo piano di prevenzione degli infortuni e tutela della salute».
Consapevoli che la questione della sicurezza sul lavoro non si affronta solo con la vigilanza, i sindacati chiedono tuttavia che le istituzioni ed enti preposti lavorino congiuntamente.
L’Ispettorato del lavoro, per esempio, deve agire in coordinamento stretto con lo Spsal (Servizio prevenzione dell’Ausl di Modena), specialmente in alcuni settori (come logistica, edilizia e agricoltura), caratterizzati da un doppio deficit di legalità e sicurezza del lavoro.
«Spesso, infatti, la regolarità contrattuale fornisce qualche garanzia in più al lavoratore sul rispetto delle norme per la salute. Al contrario la vulnerabilità economica e la debolezza contrattuale sono fattori che più influiscono sul rischio di infortunarsi o ammalarsi e che – concludono Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena-Reggio – riguardano soprattutto i lavoratori precari, gli stranieri e le donne».