Si è introdotto furtivamente in un cantiere edile di Reggio Emilia asportando da un furgone parcheggiato all’interno tre valigette contenti attrezzattura per l’edilizia. Trapano avvitatore, carica batteria, una smerigliatrice a batterie e un perforatore a batterie del valore di alcune migliaia di euro. Questo il bottino racimolato dal ladro solitario, che sebbene sia riuscito a fuggire dopo il colpo non si è assicurato l’impunità. L’azione delittuosa è stata ripresa dalle immagini del sistema di videosorveglianza del cantiere, così come la targa dell’autovettura con la quale si è allontanato dopo il furto.
Elementi importanti quelli acquisiti dai carabinieri di San Polo d’Enza, a cui il derubato ha formalizzato la denuncia. Relativamente all’auto usata per la fuga, puntuali conferme sono arrivate dall’analisi delle telecamere OCR del comune di Reggio Emilia che in più punti hanno filmato l’auto del ladro. L’autovettura è risultata intestata a una donna di Reggio Emilia e i carabinieri di San Polo d’Enza hanno quindi indirizzavano le attenzioni investigative nei confronti del marito a carico del quale acquisivano elementi di responsabilità. La Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative disponeva la perquisizione domiciliare nell’abitazione del sospetto al fine di recuperare la refurtiva. L’attività dava esito negativo ma al riguardo l’indagato, un 37enne di Reggio Emilia, vistosi scoperto si mostrava collaborativo. Non solo si adoperava a restituire la refurtiva al derubato, cosa poi accertata anche dai carabinieri di San Polo d’Enza, ma rendeva anche dichiarazioni in seno alle quali ammetteva le sue responsabilità in ordine ai fatti contestatigli. L’uomo veniva quindi denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di furto aggravato. In sede processuale beneficerà dei benefici di legge in relazione alla condotta collaborativa che l’ha visto restituire l’intera refurtiva.