Via libera al nuovo Dast, Distretto per l’Accelerazione e lo sviluppo della tecnologia che verrà realizzato nel comparto delle ex Fonderie.
Il Consiglio comunale ha approvato la delibera sull’adozione del Programma di riqualificazione urbana (Pru) dell’area in variante agli strumenti urbanistici, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli. Si sono espressi a favore Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica; astenuti Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia. Gli interventi del Programma rientrano a pieno titolo nelle aree di attuazione del piano di recupero europeo Next generation EU e negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. L’Amministrazione intende quindi partecipare al bando per la Rigenerazione urbana del ministero dell’interno finanziato con risorse derivanti dal piano di recupero europeo Next generation EU.
Il complesso sarà un polo per l’innovazione nel campo dell’Automotive, con laboratori di ricerca universitaria di alto profilo, PMI e grandi imprese eccellenti, startup ad alto contenuto di conoscenza, incubatori e acceleratori di impresa, centri di formazione, sedi di enti specializzati. Sarà la nuova sede dell’Istituto storico, di spazi museali e ambienti per usi temporanei, ma anche di servizi che potranno rendere vitale lo stabilimento anche di sera e nel fine settimana. Ma sarà anche un luogo dell’abitare, con funzioni residenziali a servizio delle nuove destinazioni di comparto, come strutture ricettive, alloggi a uso foresteria, studentati, e funzioni di completamento del quadrante residenziale esistente. E, ancora, sarà un’area dedicata all’intermodalità auto-bus-treno-biciclette, con servizi pubblici dedicati alla ciclabilità, oltre a un’area verde, con ampi spazi esterni fruibili e con un corridoio ecologico-ambientale a fianco della ferrovia, che dal comparto arriverà fino alla tangenziale.
“Il recupero delle ex Fonderie – ha affermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli – con la creazione di una nuova polarità per l’innovazione, rappresenta per Modena un’opportunità di sviluppo della città, senza consumo di suolo, in linea con gli obiettivi di rigenerazione che si è posta l’Amministrazione nello sviluppo del Piano urbanistico generale e con la legge regionale. La rigenerazione di luoghi dismessi o non utilizzati nella città esistente, come questo, è di rilevante interesse pubblico e, negli schemi di assetto del nuovo Pug, il complesso è identificato come luogo cruciale di una delle piattaforme pubbliche su cui il Piano sceglie di investire”.
Il nuovo centro farà parte di un più ampio progetto che vedrà come attori l’Università e la Facoltà di Ingegneria, Democenter-Sipe, l’Autodromo di Modena-Marzaglia e l’area per la prova in città delle auto a guida assistita (Modena Automotive smart area, Masa), realizzata nell’ambito del progetto ‘Bando Periferie’ all’ex Mercato Bestiame. Già all’avvio del progetto, Comune, Fondazione di Modena, Democenter-Sipe, Consorzio attività produttive e Università di Modena e Reggio Emilia hanno sottoscritto un accordo per la definizione e l’attuazione dei primi passi per l’avvio del progetto di riqualificazione.
La rigenerazione del comparto, di oltre 40 mila 300 metri quadrati, terrà conto delle soluzioni individuate dal progetto vincitore del Concorso nazionale di idee del 2008 indetto dall’Amministrazione per la riqualificazione urbanistica e architettonica dell’area, e avverrà nel rispetto dell’identità del luogo e come testimonianza dell’attività produttiva della storia della città. La superficie utile di 16 mila metri quadrati sarà destinata a funzioni direzionale, produttivo, residenza, con altezze massime di cinque piani, e circa 20 mila metri quadrati a verde e servizi (urbanizzazioni, corridoio ecologico).
Oltre al primo stralcio, già avviato in autunno, relativo alla palazzina adiacente al cavalcavia Ciro Menotti, sono previsti altri tre stralci autonomi (il secondo diviso in A e B). Nel recupero dell’edificio potranno essere realizzati elementi architettonici come torrette ed è prevista l’accessibilità su tutti i fronti con percorsi che confluiscono nel cortile centrale. Il comparto sarà car-free, a esclusiva circolazione ciclabile e pedonale, con parcheggio auto nell’area adiacente a via Santa Caterina e diverse fermate per il trasporto pubblico. Verrà ricavato un corridoio ecologico-ambientale a fianco della linea ferroviaria che si estenderà dal comparto fino alla tangenziale, dove sarà realizzata una nuova dorsale ciclopedonale per una riconnessione tra il sottopasso ferroviario ex Benfra e il fronte ferroviario in direzione est, oltre a nuove interconnessioni ciclopedonali lungo strada Santa Caterina e via Mar Tirreno. Verrà, inoltre, potenziata la viabilità esistente e sarà ridisegnato il tratto di via Menotti sul fronte della palazzina destinato a diventare una Zona 30.