Non aveva l’autorizzazione per vendere bevande alcoliche un market del centro storico finito nei giorni scorsi al centro degli accertamenti della Polizia locale di Modena, impegnata in una campagna informativa finalizzata a sensibilizzare gli esercenti sui corretti comportamenti da mantenere all’interno e all’esterno dei negozi, anche con l’obiettivo di limitare la diffusione dei contagi, e a richiamare al rispetto delle normative sulla regolarità commerciale e di polizia urbana. Il titolare 46enne dell’attività, nel dettaglio, non aveva inoltrato in Comune la richiesta necessaria per poter commercializzare alcolici e nei suoi confronti è scattata, quindi, una sanzione da 1.000 euro.
L’esercizio commerciale è stato controllato proprio mentre era in corso la vendita di una birra a un cliente; dalle verifiche, condotte sul posto e negli uffici del Comando di via Galilei, è emersa in particolare la mancata comunicazione allo sportello unico attività produttive (Suap) della documentazione relativa alla commercializzazione di bevande alcoliche. In questo caso, infatti, la normativa prevede che, oltre alla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), le nuove attività di vendita debbano informarne il Suap dell’Ente locale con un atto formale che vale anche come denuncia all’Agenzia delle dogane.
Prima di poter nuovamente vendere alcolici, dunque, l’esercente, originario del Bangladesh, dovrà pagare la sanzione verbalizzata e presentare negli uffici comunali i documenti mancanti.
UN DECALOGO SULLE BUONE PRATICHE
Assicurare il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento sociale e rimuovere i rifiuti abbandonati dai clienti, ma anche organizzare adeguatamente sugli scaffali la merce in commercio e somministrare o vendere bevande alcoliche soltanto negli orari consentiti. Sono solo alcune delle indicazioni contenute nel decalogo informativo in distribuzione in questi giorni agli esercizi di vicinato, alimentari e misti, da parte della Polizia locale di Modena. Gli operatori del Comando di via Galilei hanno avviato, infatti, un’iniziativa finalizzata a sensibilizzare sui corretti comportamenti da mantenere all’interno e all’esterno dei negozi, anche con l’obiettivo di limitare la diffusione dei contagi, e a richiamare all’osservanza delle normative che disciplinano il commercio, oltre che di polizia urbana.
Nell’opuscolo sono riportate sinteticamente le principali regole a cui attenersi, in particolare in relazione a temi come le misure di sicurezza anti-Coronavirus, la vendita di prodotti alimentari e bevande alcoliche, gli orari di apertura, le norme sul consumo della merce da parte dei clienti e la pulizia e il decoro delle zone di pertinenza dell’attività. Inoltre, sono indicati anche i riferimenti normativi e le sanzioni, amministrative e penali, in cui si può incorrere in caso di violazione. Nelle voci riservate alla vendita di alcolici è sottolineato, per esempio, il divieto di commerciare bevande di questo tipo dalle 24 alle 6: il mancato rispetto della prescrizione comporta per gli esercenti una sanzione di quasi 7mila euro; mentre, più in generale, la vendita di alcolici a minori di 16 anni fa scattare una denuncia.
L’informazione per i clienti è centrale nel decalogo: si spiega, infatti, che le attività commerciali devono esporre i cartelli che illustrano le sanzioni previste per chi disturba la quiete pubblica, viola le norme igieniche o consuma bevande alcoliche all’esterno dei locali e degli spazi di pertinenza; e si precisa che le violazioni di tipo informativo in merito alla scadenza dei prodotti deperibili, ovvero l’assenza dei corretti riferimenti sulla merce, possono essere punite con verbali da 6mila a 10mila euro.
Agli esercenti è ricordata pure l’importanza della collaborazione a cui sono chiamati contro possibili situazioni di disturbo della tranquillità pubblica, col fine di evitare che i clienti creino disagi ai residenti; allo stesso tempo, sul fronte del decoro urbano, nell’opuscolo si afferma che “all’orario di chiusura dell’esercizio, l’area antistante l’attività deve risultare perfettamente pulita” e perciò occorre provvedere alla rimozione di rifiuti “senza arrecare disturbo al riposto delle persone dalle 23 alle 6”.
Infine, nella sezione dedicata al Covid è citata anche l’ordinanza comunale che obbliga gli esercizi di vicinato e i distributori automatici situati nell’area del centro storico, delimitata dalle mura, a rimanere chiusi dalle 21 alle 5 del giorno successivo; l’obiettivo del provvedimento è evitare che il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dia luogo ad assembramenti soprattutto in orario notturno quando il centro storico, per effetto delle limitazioni in atto, è scarsamente frequentato.